419 della guerra famigliare, onde i membri di tre rami dei Pinzano finirono a tradimento quelli degli altri due. La strage fu punita dal patriarca Bertrando nel 1343 con la distruzione del castello di Pinzano. Uopo quel tempo i Pinzano, riassunto il nome di Ra-gogna, intervengono nelle ulteriori guerre civili e nel periodo della anarchia friulana, ora favorevoli agli austriaci, ora di nuovo ai patriarchi, e tragicamente finiscono, ad opera del capitano e del comune di Pordenone, con l’eccidio famoso di Giovannino di Ra-gogna (V. n. 79, 295), castellano di Torre, e della sua famiglia, essendo rimasti miracolosamente superstiti i due figli maggiori, Federico e Galeazzo. Accompagnano la bella memoria due documenti, il secondo dei quali è molto interessante. — Di questo lavoro discorre con sincera lode Carlo Cipolla nel Nuovo Archivio Veneto, Voi. ix, pag. 430. i2ioo. Dott. G. Eaudoin de Courtenay, già professore nelle Università di Kasan e di Dorpat. — lì catechismo restano, con una prefazione «lei dott. Giuseppe Loschi, professore nel r. Istituto forestale di Vallombrosa. — Udine, Patronato, 1894; pp. 113, 10“. (B. C. U.) Alla Bibliografìa storica appartiene degnamente quella parte della prefazione che tratta dei nomi di resiani di varie località, i quali risalendo al 1242, si trovano ricordati in varii documenti. Vi si accennano le varie opinioni intorno alla appartenenza dei Resiani, ed esclusa quella che li vuole discendenti dai Reti, e l’altra più recente che li farebbe di origine russa, l’autorevole Baudoin de Courtenay, esaminando minutamente gli elementi slavi e turanici della curiosa lingua, ne distingue i caratteri principali che stanno fra il gruppo serbo-croato e lo sloveno. Ma vi ha di più: nella valle di Resia e di Uccea abitano tre gruppi di famiglie slave venute dal di fuori, da luoghi e in tempi diversi; tutte sono qui sottoposte a rigorosa analisi. i3iei. Resiutta e vai di Resia, compilatore <1. Marinelli. (In (Uiida del Canal del Ferro, edita dalla Società Alpina Friulana, pag. 218 e segg.) — Udine, Doretti, 1X94; pag 27, 10°. (R. (J-B.J L’antichità di Resiutta si deduce da molte reliquie in bronzo e da iscrizioni. La cappella di S. Martino risale al 1199, e il più vecchio ponte, più volte rifatto, sulla nazionale sarebbe del 1322.