44 1970, Cenni biografici sull'illustre filologo goriziano G. I. Ascoli, di Arcolani. (Nel Corriere di Gorizia, 25 novembre 1886, u. 145, recte 141) — Gorizia, Paternolli, 1886; col. 10, fol. (C. L. M.) Per festeggiare il 25° anniversario dacché l’insigne glottologo fu assunto alla cattedra di filologia comparata alla R. Accademia scientifica e letteraria di Milano, il Corriere dedicò a lui quasi tutto questo numero, in cui, oltre l’ampio articolo citato apparvero due poesie del Favetti, epigrafi del Marcotti, di Antonio Grion e di un anonimo, e la notizia ufficiale degli omaggi che la città di Gorizia, e le varie istituzioni liberali, che vi si accolgono, inviava all’illustre concittadino. Lo scritto di Arcolani è veramente esauriente sotto il riguardo biografico e bibliografico. Nato l’Ascoli nel 16 luglio 1829, secondogenito di Leone Flaminio e di Elena Norsa, mostrò fin da piccino un’intelligenza eccezionale, tanto che a 13 anni affrontò a Vienna il giudizio del grande filologo e orientalista Hammer Burgstall, che gli fu favorevole, e a 17 stampò il suo primo lavoro sull’affinità del friulano col valacco. Data prova inr sieme di spirito pratico nell’azienda domestica e di vero patriottismo inteso al giusto trionfo della nazionalità italiana a cui apparteneva, venute meno le speranze del 1848, tornò ai prediletti studi, e la fama europea in essi conseguita corrispose alla grande alacrità della mente, che affrontava e scioglieva gli ardui problemi che le nuove ricerche gli ponevano innanzi. Sono prova di ciò le varie sue pubblicazioni, gli Studi orientali e linguìstici, gli Studi critici, i Corsi di morfologia è di fonologia e q\x&ìì'Archivio glottologico che accoglie in una scientifica unità, quanto possono offrire di più singolare le ricerche dialettologiche. Graziadio Ascoli é in oltre uomo di varia coltura, che si riflette nella forte eleganza del suo stile. — Degli omaggi resi all’Ascoli in occasione del suo giubileo cattedratico tengono proposito anche gli ulteriori numeri del Corriere di Gorizia, 27 e 30 novembre, n. 142 e 143. 1377. Per le lapidi commemorative dei maestri ab. G. B. Candotli e mons. Jacopo Tomadini, epigrafi di Vittorio Poorecca. (In Forumjulii, 21 agosto 1886, n. 34) — Cividale, Fulvio, 1886; col. 5, fol. (T. F. C.J Nel giorno sopra riferito furono inaugurate a Cividale le due lapidi ai maestri Candotti e Tomadini (V. Bibliografia, passim). La publicazione è accompagnata dalle biografie dei due sommi,