371 che il lapicida Andrea di Lack sia oriundo di Skofja Loka, luogo della Carinola sotto la signoria dei vescovi di Frisinga. 2051. Medaglie friulane, note ed aggiunte, lettura del socio ord. dott. Vincenzo Joppi. (In Atti dell’Accademia ili Udine pel triennio 1890-1893, ii Serie, Voi. ix, pag. 119 e segg.)— Udine, Doretti, 1893; pp. 10, 8°. (R. 0-B.) Sono note le singolari benemerenze del conte Antonio ili Mon-tegnacco canonico di Aquileia, come straordinario consultore in iure della republica veneta. Ora a lui furono concesse dal senato due medaglie d’oro di cento zecchini, una nel 1749, l'altra nel 1758. Questo per illustrazione delle due medaglie oggi perdute, mentre si conserva un esemplare in bronzo della prima, donato dal Monte-gnacco medesimo al comune di Udine. Cosi pure il dott. Joppi illustra la medaglia d’oro, perduta, del costo di 549 ducati, che l’ab. Giuseppe Bini ebbe dal senato in compenso dei negoziati da lui condotti in Roma dopo la soppressione del patriarcato aquileiese. Illustra pure quella, del pari perduta, del valore ili 50 ducati ottenuta dal conte Valerio Pozzo di Venzone che trattò questioni di confini. Furono altresì perdute le tre concesse ai conti Fabio Asquini e Lodovico Ottelio e ad Antonio Zanon, benemeriti dell’agricoltura. Le altre medaglie illustrate sono quelle concesse, per lo stesso titolo, a Giovanni Beltrame di Buttrio e quella che Vincenzo Daniele Concilia fece coniare a Roma in onore del celebre zio, padre Daniele domenicano. Finalmente si dà conto di una medaglia finora sconosciuta che il senato decretò nel 1785 al marchese G. B. Leoni feudatario di Moggio che aveva fatto riattare la strada da Udine alla Pontebba. Si chiude con la genealogia dei Leoni. — Ne parla V. Ostermann in Pagine friulane, Anno iv, u. 5, copertina e Il Friuli, IX aprile 1X91. n. 92. Il tesoro ili Monfalcone, notizia di Carlo Lo.nzar. (In Pagine friulane, Anno vi, n. 1, pag. 71) — Udine, Del Bianco. 1893; col. 2, 4". (R. 0-B.) Esatta relazione del ripostiglio di monete trovate recentemente in Monfalcone, presso la porta demolita poco stante e chiamata dei « Passi morti ». La classificazione delle monete era stata fatta dal Lonzar in unione al Ruschi che, dal suo canto, ne diede rapporto nel T Archeografo triestino e in altri periodici italiani e