181 ioi4. Holtringer D.r Heinrich. — Die altchristlicke Archi-tectur in systematischer Darstellung, mit 188 Ulustrationen. — Stuttgart, Verjag von Ebner und Leubert, 1889; pp. 288, 8°. (M. P. G.) Nel parlare per la prima volta in forma archeologica dell’architettura antica cristiana, l’autore discorre (pag. 217-223) del battistero di Aquileia, brevemente di quello di Cividale e a pag. 71, 165, 166, 168, 181 della cattedra e del mosaico della basilica di Grado, il tutto illustrando con figure e piante, prese da precedenti publicazioni. {M.) 1 o ì r». TJn suonatore di cetra stipendiato dal comune di Udine nel 1672, supplica di Bortolomeo Cerutti. (Nozze Marzuttini-Troiano) — Udine, Bardusco, 1889; pp. 8 n. u., 8°. (B. C. U.) Dalla premessa alla supplica, tratta dagli Annali della Città, s’impara che fin dal principio del secolo xiv la città di Udine aveva stipendiato, per le feste publiche, alcuni suonatori di piva. Più tardi nello stesso secolo, s’introdussero cornamuse, tromboni e tamburo. Intorno al 1550, in Duomo, il suono dell’organo era accompagnato da violini, cornetti e un trombone, a cui si aggiunse la cetra nel 1672. Il Cerutti supplicante si chiari valente nell’arte sua che comprendeva anche il suono della chitarra (tiorba). 1610. Il conte Carmagnola, studio storico con documenti inediti di Antonio Battistella, professore nel regio Liceo Doria di Genova. — Lavoro premiato dal li. Istituto Veneto nel concorso del 1888. — Genova, stabil. dell’Annuario d’Italia, 1889; pag. xiv-525, 8°. (R. 0-B.) Lasciando del molto valore intrinseco di questo studio, esso merita di essere qui registrato, perchè vi si narra e vi si discute un punto di storia friulana, cioè l’invasione degli Ungheri nell’ottobre 1431. Il Senato invitò il Carmagnola a tenersi pronto a fronteggiarli; questi arrivò di sicuro fino a Conegliano; ma l’autore è di opinione, contro l’asserzione di alcuni storici, e d’accordo con cronisti autorevoli, che il Carmagnola non abbia avuto bisogno di avanzarsi in Friuli, avendo gli Ungheri, per timore o per altro, già varcato i confini, abbandonando gli aquisti dell’abazia di Rosazzo e dei castelli di Manzano e di Trus (pag. 311-313). — Scrisse di questo libro, tra i molti, la Nuova Antologia, 1° marzo 1889,