245 a cui il documento stesso si riferisce. Dimostra che fra Giberto di Parma abate di Moggio diedesi a riformare nel 1330 il monastero che era nel massimo disordine all’interno, e che ebbe a lottare nel 1336 contro i confinanti duchi di Carinzia e conti di Gorizia e contro i feudatari friulani, cupidi di spogliarlo dell’abazia e giurisdizioni annesse. Allora egli chiamò intorno a sè i vassalli dell’abazia, appartenenti alla valle del Fella e alle sue laterali, e questi giurarono fedeltà a lui e al monastero, e lo fecero con atti separati che vanno dal 26 settembre al 19 ottobre, obligandosi ad accorrere in suo aiuto « contra omnes personas de mundo excepto Domino nostro D. Patriarcha ». Così ricuperò Giberto i beni usurpati, ma litigando coi signori Riccardo ed Ulrico di Prampergo, fu da essi ucciso il 4 marzo 1349. Cinque delle ville nominate nel documento sono oggi scomparse: tra queste Trevisigna corrispondente a Moggio di sotto. — Ne scrisse V. Ostermann in Pagine friulane, Anno iv, n. 10, copertina. irò». Don Francesco Pauluzzi. — Una piccola chiosa ed una tomba illustre a Palmanova. (In Giornale di Udine, 30 e 31 ottobre 1891, n. 259-60) — Udine, Doretti, 1891 ; col. 16, 8°. (R. U-B.) La chiesa, tolta al culto fiu dal 1807, è quella di S. Gaetano che dal tempo della sua fondazione, 1680, aveva avuto altro titolare. Merita essere ricordata per la tomba che racchiude del figlio di Sultan Iahia (V. n. 1594) cioè il principe Maurizio Ottomano, conte di Montenegro, pronipote di Maometto III, cattolico, governatore delle armi della fortezza, dove mori, nell’ll novembre 1693. 1700. Liviano all’assedio di Pordenone, romanzo storico di Ernesto Bruschi. — Pordenone, Gatti, 1891 ; pp. 183, 4° picc., a due colonne. (B. C. U.) Non v’hanno di storico in questo romanzo che tre citazioni tolte al Diario di Sebastiano Mantica, e neanche queste inedite (V. n. 29). — Lo annunzia il Giornale di Udine, 14 novembre 1891, n. 272. 1770. Canonico E. Degani. — Il Comune di Portogruaro, sua origine e sue vicende (1140-1420) — Udine, Del Bianco, 1891; pp. 177, 16°, con tre disegni. (R. 0-B.) Questa che io cito si può considerare una seconda edizione, per-