239 i discendenti di farvi parte, senza eccezione, compresa la carica del provveditorato. Cenni storici sull’origine dell'Ospitale Civile, contributo &\YIllustrazione di Cividale, di Giuseppe Venier. (In appendice al Forumjulii, 19 settembre 1891, n. 18) — Cividale, Fulvio, 1891; col. 7, 16°. (T. F. C.) Nel secolo xm esistevano in Cividale cinque ospitali, che nel secolo xvi, per disposizione del Senato veneto, furono riuniti in quello di S. Maria dei Battudi, che porgeva soccorsi anche a domicilio, finché il decreto 7 giugno 1762 dispose che la beneficenza si limitasse ai soli ricoverati. Qui, oltre molte altre notizie, si ricordano i lasciti di sei benefattori, cominciando dal 1407. 1756. Memorie contemporanee della peste di Cividale negli anni 1598 e 1599, descritte da don Michele Missio curato di S. Silvestro, poi canonico della Collegiata, con avvertenza preliminare di Y. Joppi. (Nozze Nitsche-Dorigo) — Udine, Doretti, 1891; pp. 31, 8°. (S. A. F.) Tolte a un manoscritto forse originale, sono ristampate ora integralmente, mentre era mutila la precedente edizione, Udine, 1856, citata dal Valentinelli. L’ingenuo lavoro è qui ridonato al suo vero autore, al Missio, che prestò l’opera sua al soccorso di tanti infelici. La peste bubbonica, introdottasi in Cividale da oltre confine nell’agosto 1598, fu circoscritta alla città e a 15 ville del territorio, in grazia alle leggi crudeli emanate dal proveditore veneto Alvise Marcello. Si apersero ben quattro lazzaretti. Il primo caso, non però conosciuto * e questa fu la roina nostra », scoppiò il 15 agosto : dal 30 detto al 17 gennaio 1599 la città rimase chiusa, e ancora, ma meno strettamente, dall’8 marzo al 24 maggio: solo il 10 luglio fu «data facoltà di poter andar per tutta la Patria». S’ignora il numero dei colpiti, ma su tremila abitanti ne morirono 254: il massimo, 115, in ottobre. La prima pietra angolare della chiesa votiva al Redentore in borgo S. Pietro era stata posta nel 3 maggio 1599. In Udine, solo il borgo Pracchiuso restò infetto dal male, con morte di 25 persone, e il lazzaretto di S. Gottardo ebbe a ricoverarne un centinaio. — Di queste memorie discorrono le Pagine friulane, Anno iv, n. 7, copertina.