126 L’argomento trattato dalTarv. Msasso, limitatamente a un secolo (V. n. 1352), viene qui svolto completamente, risalendo alle prime notizie tratte dall’Archivio municipale e da altre fonti, e debitamente coordinate. Fin dal 45 novembre 1300 il consiglio del comune di Urline ordinava ai giurati l’aquisto di certo frumento da farne pane, a un dato peso e prezzo venale (sazo, assaggio o calmiere). Quasi per ogni anno, esiste notizia di queste delicate prescrizioni, che si estendono anche talvolta al pane di mistura e al pan buffetto ora permesso ora no, al bollo del pane, alla sua libera fabricazione consentita nel 1497, alla istituzione di una scuola dei pistori di cui non si parla prima del 1564. Nel lungo periodo tra quest’anno e il 4788, appariscono in un prospetto (pag. 8-14) annualmente e anche mensilmente le indicazioni correlative del prezzo del frumento e del peso del pane. Il frumento non costò mai meno di 7, nò più di 34 lire venete lo staio. Seguono altri prospetti per i tempi da noi meno lontani cioè fino al 1816, e un riassunto delle norme per l’nltimo calmiere ufficiale dal 6 giugno 1848. Il lavoro è condotto nel tutto insieme con grande diligenza e può servire ad ulteriori raffronti, per questo importante ramo della storia economica del Friuli. L’argomento è riassunto e continuato, pei tempi nostri, in altrettante publicazioni del Mantica, come « Sul prezzo del pane in Udine», estratto dalla Patria del Friuli, 1894, Udine, Del Bianco, 1895, pag. 19-23, a due colonne. 1-470. La illuminazione a Udine, di Ernesto canonico Degani, (In Pagine friulane, Anno i, n. 6, pag. 95) — Udine, «Patria del Friuli», 1888; col 2, 4° (R. 0-B.) Mentre a Venezia la illuminazione delle vie si inizia verso il 1700 da privati, a cui sottentrò il governo nel 1732, a Udine si provide a questo bisogno solo nel 1794 dal luogotenente Pietro Canai, a mezzo di publica sottoscrizione in tutta la Patria. Il Canal chiamò a parteciparvi anche la terra di S. Vito, che vi contribuì con ottomila lire; ma l’appello rivolto a Portogruaro, da cui sperava ottenere molto di più, ebbe la misera risposta di lire seicento, per una volta tanto. — Questo argomento apparisce completato nei suoi particolari, e venendo fino ai nostri giorni, nella Relazione dell’ingegnere Gerolamo Puppati, che accompagna il progetto per la publica illuminazione di Udine a luce elettrica. Tali interessanti cenni storici leggonsi in Pagine friulane, Anno i, n. 6, copertina col. 3, 4°.