42 1371. Il castello di Zingraf o Grafenberg, già residenza dei Reali di Francia, di Anonimo. (Nell’appendice della Rassegna, 5 maggio, 5, 20 giugno 1886, n. 9, 11, 12) — Gorizia, Ilariana, 1886; col. 13, fol. (C. L. M.) Il castello era stato costruito nel 1593 da un Carlo Zingraf, stiriano, segretario del capitanato di Gorizia, e ascritto anche alla nobiltà provinciale. Venne però dal 1600 e rimase fino al 1820 in possesso di quegli Strassoldo che presero appunto il predicato di Grafenberg, esercitandovi giurisdizione. Nel 20 giugno 1820 il castello fu acquistato all’asta dal conte Michele Coronini. Nella cappella dedicata a S. Anna, adorna di due quadri del pittore Caucic (V. n. 928), riposano quattro degli Strassoldo. Il castello accolse nel 20 ottobre 1836 Carlo X con pochi fedeli: quivi mori pochi giorni Appresso, il 6 novembre. L’articolo contiene alcuni esatti appunti topografici, e si chiude poco ordinatamente con notizie saltuarie, fra le quali figura la biografia del conte Michele nato in Gorizia nel 30 agosto 1793, morto a Parigi nel 30 maggio 1876. 1373. Letteratura dialettale, di Pietro Bonini.(Iu Illustrazione del Comune di Udine, edita dalla Società Alpina Friulana pag. 152 e segg.) — Udine, Doretti, 1886; pag. 21, 16°. (R. O-B.J Di questo argomento, interessano la Bibliografìa soltanto le tradizioni storiche, a cui l’autore del presente saggio dedica un paio di pagine, ripetendo i nomi di quei pochi benemeriti che si diedero a coltivare questo genere letterario, da Francesco dall’On-garo a Valentino Osterai ann. 1373. Der mittlere Isonzo und sebi Verhältniss zum Natisone, ein Beitrag zur Lösung der Frage nach dem Alter des Ison-zosystems, Dissertation der philosophischen Facultät des Universität Leipzig eingereicht von Otto Gumpreoht. — Leipzig, Schmidt et Baumann, 1886; pp. 46, 16°, con un profilo e con un foglio di cartina. (C. M. G.) Interessante contributo geologico alla nota questione sull’antichità e sulla portata del bacino dell’Isonzo (V. n. 425, 1193 e 1197). Nell’introduzione del suo lavoro il prof. Gumprecht dispone in ordine cronologico gli autori, che, cominciando dal Cluvier (Italia antiqua, 1624) (il quale però non fu il primo) nel riguardo