110 Anonimo contemporaneo. (In Pagine Friulane, Anno i, n. 2, pag. 26 e segg.) — Udine, « Patria del Friuli », 1888; col. 4, 4°. (R. O-B.J L’irruzione di cui qui si parla fu causata dalla nuova imposta sui corami e specialmente da quella sul sale di che l’imperatore Carlo VI aggravò i contadi di Gorizia e Gradisca pei bisogni della guerra contro il Turco. In quell’occasione i Tolminotti distrussero la villa del barone Tacco presso Gorizia, e minacciarono il castello di Duino dove credevano fosse rifuggito il conte Girolamo della Torre consigliatore dei dazi. Fu mandato da Vienna pel processo il principe di Porcia, ma la republica confinante fu in grande agitazione sospettando che esso volesse sforzar la linea, o che si ri-novasse la sollevazione dei Tolminotti. Dal suo canto anche la republica crebbe i dazi, specialmente della macina; onde a Udine si fece tumulto. Mossero dai borghi di San Lazzaro e di Villalta nella piazza di Mercatonuovo, e inveirono contro la casa di ser Domenico Vicario, ucciso alcuni mesi dianzi da Filippo Leporini. I degani dei due borghi furono tratti a Venezia, «nè mai si seppe alcuna cosa di loro». Il manoscritto fu tratto dalla civica Biblioteca di Udine. 1443. L'antico castello e la contessa Beatrice di Gorizia, una pagina di storia friulana di Anoei.o Menegazzi. (Nel Pro Patria, Anno i) — Trieste, Tomasich, 1888; pp. 16, 8°. (R. O-B.) E un compendio storico brevissimo della contea di Gorizia, e più specialmente della lotta che s'impegnò tra il patriarca d’Aquileia e il suo avvocato, conte Enrico II di Gorizia, e delle vicende a cui andò soggetta la sua vedova Beatrice di Baviera, che dopo qualche tempo perdette il nuovo aquisto di Treviso, ma si mostrò vera eroina si nella buona come nella cattiva fortuna. — Questo scritto fu riprodotto per intiero in Pagine friulane, Anno in (1890), n. 5, copertina, col. 8, 4°, e recensito da A. Puschi in Archeografo triestino, Voi. xv, pag. 336-7. 1444. Gorizia e Grado, articoli di S[ehastiano] S[caramuzza]. (Nel CoD'riere di Gorizia, 11, 23, 25,30 ottobre 1888, n. 122, 127, 128, 130) — Gorizia, Paternolli, 1888; col. 11, fol. (C. L. M.) La scrittura, nel suo complesso, è di carattere linguistico, tenendosi conto specialmente del dialetto gradense, studiato, con tanto affetto, e usato dall autore. La Bibliografia storica deve re-