88 dentemente illustrate dal Maionica. Anche di tutte queste è detto il tempo e il luogo della scoperta, e dove attualmente si trovino conservate o visibili. Alla enumerazione di queste epigrafi fa precedere il Gregorutti una specie di dissertazione sulla città e l’agro colonico di Aquileia, risalendo all’età della pietra, in cui popoli di razza ligure erano diffusi in quella regione che poi vide i Carni Pelasgi, i quali dagli estuarii del limavo, del Natisene, dell’Anasso e del 'ragliamento mossero, mediante canali, verso le regioni alpine. L’autore, per dimostrare il suo assunto pelasgico, attinge ai più recenti studi di mitologia comparata che trovano una conferma negli antichi nomi geografici. Sostiene anche la preromanità del nome di Aquileia, e a tale uopo lungamente discorre sulla scoperta del famoso monumento geodetico, o groma, a cui era aggiunto quell’orologio solare, che fu il quinto scoperto in Aquileia (V. n. 571, 1374). Le tre tavole illustrano appunto questo monumento, l’estensione della colonia e l’andamento delle mura romane a varie cinte secondo le epoche, l’ampiezza e l’orientazione dell’agro colonico. — Su queste iscrizioni scrisse il Maionica in appendice al Corriere di Gorizia, 18 e 21 dicembre 1886, n. 151 e 152 (V. n. 1312), osservando che 105 delle 101 iscrizioni sono già edite. Nega il recensore che i bastoncelli di perle d’ambra rinvenuti in Aquileia fossero lo scettro dei duumviri. 137«. Iscrizioni romane e cristiane, scoperte negli anni 1885 e 1886, comunicazione dell’avv. dott. Carlo Gregorutti. (In Atti e Memorie della Società istriana di archeologia e stoì'ia patria, Voi. ii, fase. 3 e 4, pag. 199 e segg.) — Parenzo, Coana, 1887; pp. 16, 8° (A. V. V.J Tutte le iscrizioni qui raccolte appartengono bensì all’Istria, ma per dare il commento di taluna si ricorre alla notizia di altre lapidi scoperte in Friuli. Cosi quella col verso Lectus iuratorum senlentia, trovata in Capodistria, ne richiama due altre analoghe, di cui una scoperta a Ronchi di Monfalcone del 1817 e pubblicata dall ab. Giuseppe Berini. Il Gregorutti largamente disserta sulla istituzione dei giurati che nei rispettivi municipii avrebbero disimpegnato 1 ufficio di giudici (pag. 203-208), e questa parte del suo scritto è riportata per intiero in La Provincia dell’Istria, Anno xxi, n. 29, pag. 66-68. Così un mosaico trovato a Parenzo nel luglio 1886 ta riscontro con altri della fine del sesto secolo, di S. Eufemia di