201 Col brio consueto che distingue gli scritti del Barnaba sono qui raccolte le costumanze nuziali di S. Vito, non dissimili da quelle di altri luoghi, specialmente fra i contadini. Si riferiscono i canti della comitiva che accompagna gli sposi, nell’avviarsi alla chiesa e neH’uscirne. Il pranzo è un vero intruglio: si compone di due portate, riso e carnami, ma dura quattro ore, dal mezzodì alle quattro. E i canti si ripigliano nel condurre la sposa all’abitazione dello sposo, dove, come nulla fosse, i commensali si divorano un nuovo pranzo come il precedente, diluviando di cuore. La sposa è accolta nella nuova casa dal padrone che tiene in una mano una gallina e nell’altra un bicchiere di vino e due pani sopra un piattello. Un giovinotto sceglie la gallina o il piattello col contenuto, ma la prima è sgozzata sulla soglia, e il vino si beve alla salute della sposa. 1064. Sulla straordinaria quantità di neve negli anni 1836 e 1888, studio del sac. Pietro Platzer. — Udine, Doretti, 1890; pp. 34, 8°. (R. J. V.) Alla storia della meteorologia friulana porge un buon contributo questo libercolo, che esce in seconda edizione, e contiene dati officiali delle famose nevicate e delle valanghe che resero tristamente segnalati i due anni messi a riscontro. A Sauris, patria dell’autore, furono misurate nel febraio 1836, ben 36 quarte di neve (metri 6.12). Abbiamo una notizia «li questa meteora che risale al 1533. 1665. Il castello di Solimbergo, di G. B. (Nella Scintilla, 9 marzo 1890, n. 10) — Venezia, Cordella, 1890; col. 3, fol. (A. V. V.J Dalla descrizione dei ruderi di questo castello rovinato dal tempo, l’autore passa a raccoglierne la storia, deducendola da fonti o da critiche note (V. n. 941). Soliinbergo è del secolo xn, forse compiuto da Amalarico di Neuhaus nel 1196, su permesso di Romolo vescovo di Concordia. Nel secolo xiii è in possesso di signori dello stesso nome, e viene appresso in mano dei Flaschberg carin-tiani, chiamati più tardi Belgrado, da cui, nel 15 ottobre 1384, lo aquistano i signori di Spilimbergo per 400 marche di piccoli. Anche dell’antica chiesa di S. Fosca di Spilimbergo non resta quasi nessuna traccia.