418 qui di Pontebba e prende le mosse dalla probabile origine del nome, venendo a fissare la sua importanza fin dai tempi romani, come confine doganale, dedotta da una preziosa iscrizione (V. n. 1808). Vi si rinvennero anche monete. Nel medio evo è ricordata dapprima, col nome di Pontavelc, in documento del 16 novembre 1184, ma le crebbe notorietà la fiera di settembre istituitavi dal patriarca Bertrando con diploma 10 agosto 1342. Dal 1685 ottenne dal senato veneto il diritto di chiamarsi terra. Vecchia parrocchia del canal del Ferro, Pontebba aveva la chiesa di S. Maria anteriore al secolo xiv, celebre per una sua antica confraternita. La bella chiesa attuale risale al 1504, con un pregevolissimo altare in legno di stile tedesco, e con altre opere d’arte qui minutamente descritte, oltre molte argenterie di buon lavoro. L’autore censura il recente restauro della chiesa compiuto nel 1888. Tutte le memorie del luogo sono qui raccolte con cura, e vi si notano i principali passag'gi di principi, cominciando da Corrado III nel 1149. Le molte notizie storiche dei luoghi oltre il confine etnografico e politico, da Pon-tafel a Tarvis, le quali completano la presente illustrazione, non possono essere ricordate nella Bibliografìa friulana, e pur troppo nemmeno quelle che interessano l’alta valle del Fella fino al confine geografico di Camporosso. 31 so. I signori di Ragogna, di Toppo e di Pinzano, note storiche di Ernesto canonico Degani. (In Pagine friulane, Anno vii, n, 5, pag. 74 e segg., n. 6, pag. 89 e segg., n, 7, pag. 105 e segg.) — Udine, Del Bianco, 1894; col. 24, 4°, con documenti. (R. O-B.) L’autore, facendo tesoro anche delle più recenti raccolte di documenti, viene rinarrandoci la storia di questi signori, movendo dalle più vecchie notizie dei luoghi ove piantarono le loro castella. Nell’antica giurisdizione che i duchi di Carinzia esercitano su Ra-gogua, sottentra una nuova famiglia da quelli investita, un ramo della quale aquista nel 1220 per denaro il castello di Toppo, da cui prende il nome, mentre erano di uno stesso sangue i signori di Pinzano, che compaiono nella storia fin dal 1164, cioè molto prima dei Ragogna coi quali scambiano molti feudi alla fine del secolo xni. Del resto i Ragogna, chiamati poi di Pinzano, ebbero privilegi curiosi, investiture non meno dalla chiesa di Aquileia e dagli Absburgo che dai conti di Gorizia, il che li rese superbi, irrequieti, violenti fino alla rapina e all’assassinio, fino allo scoppio