59 I nomi locali friulani qui raccolti, come buon tributo alle conclusioni della topominia, sono 41. Essi trovano riscontro in più che altrettanti istriani, e l’omonimia loro è in tutti i singoli casi evidentissima. 1310. Dr. G. Karsciiulin. — Aquileia, Vortrag gehalten in Vereine « Mittelschule ». — Wien, 1887; pp. 19, 8° (C. M. G.) Parla, in modo generale, dell’importanza di Aquileia romana, e del nuovo indirizzo sistematico dato alla ricerca dell’antichità. 1311, La seconda Roma, del capitano Giulio Mucha. (Nel Corriere di Gorizia, 14, 21, 26, 30 luglio 1887, n. 84, 87, 89, 91) — Gorizia, Paternolli, 1887; cal. 6, fol. (C. L. M.) Tradotto dall’appendice del Fremdenblalt di Vienna del 9 luglio 1887, questo articolo, che tratta di Aquileia, presenta qualche interesse, specialmente per un’idea sommaria e alquanto precisa che esso ci dà del suo Museo. Quanto al rimanente, che sono gli accenni alla storia e all’architettura cristiana in Aquileia, lo scritto non pretende eccedere i termini di un semplice saggio, quale può essere fatto da chi visiti alla sfuggita paesi che hanno lasciato nella storia un’orma incancellabile. La traduzione non è bella, anzi in qualche punto addirittura senza senso, come là dove dice che Aquileia divenne capitale di uno Stato gerarchico (sic) invece di ieratico. 1313. I ciceroni aquileiesi ed il critico della « Rassegna », comunicato del prof. Enrico Maionica. (Nel Corriere di Gorizia, 3 marzo 1887, n. 26) — Gorizia, Paternolli, 1887 ; col. 4, fol. (C.L. M.) A rintuzzare le insinuazioni appassionate e piene di livore che un critico della Rassegna, di cui non riveliamo il nome, ebbe a più riprese a scagliare contro il Gregorutti e il Maionica (V. Rassegna di Gorizia, 20 dicembre 1886, n. 24, 6 gennaio, 6 e 20 febbraio 1887, n. 1, 3, 4), che si occupano con acume scientifico delle antichità dell’agro aquileiese, è diretto il presente comunicato. In esso rimane chiarito che il nome dell’ imperatore eraso dall’ i-scrizione che si riferisce al riatto della via gemina, non è già quello di Marco Aurelio, ma bensì di Massimino, aperto amico del senato, e quindi da questo dichiarato « damnata memoria ». An-