393 versia, la stoi'ia dei patriarcati di Aquileia e di Grado, dalle prime vicende, alla divisione e poi alle lotte sempre rinascenti fra i due patriarchi, finché le due istituzioni scomparvero quasi contemporaneamente, perdendo la prima la potenza temporale, la seconda trasformandosi nel patriarcato di Venezia, dopo che di fatto i patriarchi di Grado, si erano trasferiti nella Dominante, probabilmente tino dalla fine del secolo ix. — Alla memoria del Rinaldi, rispose Salvatore M. Brandi, S. 1., col libro: I)eì regio patronato sulla chiesa patriarcale di Venezia, 2a edizione, Venezia [Roma, tip. Befani], 1893; pp. 55, 8° gr. (la prima edizione in Civiltà cattolica, fase. 1045, pag. 31 e segg,) e anche in questo trasandando quanto il Rinaldi scrisse della chiesa di Aquileia, si parla delle nove donazioni fatte alla chiesa di Grado, negando che da ciascuna di esse derivasse il patronato della republica per titolo di fondazione e dotazione. — Naturalmente non si diede per vinto il Rinaldi, e replicò a quest’ultima e ad altre publicazioni col libro: Sul patriarcato di Venezia, Roma, Camera dei Deputati, 1893; pp. vi-152, 8° gì-. La storia ecclesiastica friulana può trar nuovo giovamento dalle nuove prove che, in appoggio alla sua tesi, il Rinaldi ci offre alle pag. 25-43. — P. Santini ha una bella esauriente recensione delle quattro publicazioni, in Archivio storico italiani), Serie v, Tomo xui, pag. 201-210. Si 103. Sere dei podestà e capitani e dei vicarii o giudici di Belluno dal 1200 al 1420, del sac. Francesco Pellegrini. (Nozze Miai'i- Fulcis ^Migliorini) — Belluno, Cavessago, 1893; pp. 39, 8°. (li. J. U.) Noto che nel 1290, sotto i Caminesi, fu podestà di Belluno un cavaliere Superanzio di Udine; che dal 1355 al 1358 Nicolò ili Lussemburgo patriarca di Aquileia fu vicario generale di Belluno per Carlo IV suo fratello e vi mori nel 28 luglio 1358: aveva condotto seco Giacomo della Porta di Gemona e poi Giovanni Pisolini di Portogruaro. Finalmente ai tempi di Sigismondo re d’Ungheria fu a Belluno pei- gli anni 1412 e 1413 Bartolomeo Savor-gnano di Udine, a cui segui, fino al 1415, Enrico conte di Gorizia. — Ne parla il Biadego in Nuovo Archivio Veneto, Tomo vii, pag. 108, e V. Ostermann in Pagine friulane, Anno vi, n. 12, copertina.