368 CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO Regens. È detto di professore che insegna nelle accademie e che ha la soprintendenza nelle scuole (vocab. Manuzzi), 12. Reglmlna domus. Sono gli utensili della casa, 112. Relieta, (vedi volume precedente). Vedova, 51. Rogavearum jus. Esazione della gabella sui vasi cretacei di Noia. Stoviglie rurali — La parola ha origine da rovagni e da magne, 295. Rossa. Mella frase: Elachium unum cum ros-sis de seta. Può essere cum rosis e con liste rosse, 282. Ronzinum falvum. Ronzino, piccolo cavallo di color biondo, 61. Saline Apulie: Salpi, Canne, Manfredonia ecc. — Luogo dove si produce il sale, 25, 74, 386 — Ostiensis, 260. Salarola. Via del sale, da Canosa a Salpi, 321. Sallnarius. Colui che confeziona il sale o lavora nelle saline, 336. Salma. 11 valore delia soma era vario secondo gli animali che la portavano: asini, ca valli ecc. La salma o soma legale per gli aridi era di 8 tomola ognuna. Il tomolo era in Napoli 2 mezzette, 4 quarti, 24 misure (vedi trattato di aritmetica A e C). In Barletta 18 misure. Per i liquidi 210 litri, oppure 8 terze, 8 barili e 84 quartaroli. (Vedi Rogadeo), 65 — Nella vendita dello stinco difatti la salma è 8 tomola, secondo la misura regia, pag. 340— Nella vendita del vino è de tertiis octo, 289 — in Barletta a mosto è di litri 205, a vino litri 175, ossia 224 caraffe. Salpellensis, invece di Salpensis, 12. Salserii de piltro. Dal dialetto salsariédde, piccolo piatto di peltro, 172. Sammitus carmuslnus. Aferesi di examitus. (Vedi voi. precedente). Seta di tutti i colori, ma qui carmosina, 249. Sandalarius. Che confeziona sandali o pianelle, 213, 309. Sartagines. Sartagine, padella che serve per friggere, 172, Sciava (vedi prefazione): vera schiava od originaria di Schiavonia, 62, 135, 177. Scangerlum. Dalla parola sconcio che secondo il Magri è aferesi della parola francese eschason: coppiere — qui significa coppa o lavabo per chiesa, tanto più che gli è unito un mandile, 322. Scire e sire. Signore: vale più di dominus, 186. Scrlneolus parvus. Scrignetto (vedi De Geral-dinis 1540). Sciita duo ad arma Scalorum: scudo, 172. Scutella de piltro. Scodella di peltro, 172. Scutlfer regie marastalle: lacobus de Candida. Scudiere capo nella stalla regia, 171. Segretus Apulie. Chi è preposto all’erario di Puglia (vedi voi. I), 88, 90. Sectem, invece di septem, 53. Sellarlus. Chi confeziona o costruisce sedie o selle. Onde in Barletta: Via Sellerie, 162, 208, 287, 310. Senatus consultus Trebelliani, e Velleiani (vedi alle rispettive parole), 63, 153, 167. Senescallus e senescalcus. Colui che ha cura dell’armento; il prefetto della mensa e anche il tesoriere, 295, 297, 298. Sequtum, invece di secutum, 72. Set, invece di sed, 300 e molti altri docutn. Slcifatl. Lo stesso che sci fati e skifati, 111. Slcud, invece di sicut, 128. Situlus. Secchio, 172. Sigillo con l’effigie di S. Ruggiero. Vedi facsimile a pag. XXII, descrizione a pag. 168 — — della Madonna, 332 — Testa galeata; stelle, 333. Skifati e scip/tati. Aggiunta di solidi — Moneta d’oro bizantina, dalla forma concava. Dal greco: skufos (tazza), 100 e in diversi, documenti. Solare e solarium. Nelle frasi: In solari (invece di solare) didi casalis; solarium in ta-bolato. Da solaro o solaio: stanza o ammezzato tra la stanza superiore e la inferiore, 308, 331, 332. Solidati bonorum ramesinorum. Moneta che valeva dodici danari o la ventesima parte della libbra, 111. Solum seu cellarium, 314. Spalla de persucio. Coscia o quarto di porco salato e seccato, 172. Speciarius, specialis, spitialis. Venditore di spezie, commerciante di aromi, aromatario ecc., 94, 121, 142, 172, 182, 187, 199, 203, 206, 241, 258, 284, 312 ecc. Spriverium de panno lini prò altare. Lo stesso che sproverio, padiglione (Geraldinis, 1540), 279. Statlones ante domus. Piccolo largo, staccionata o piazzetta, dove si siede o si vende, 65. Stacionarius. Chiazziere, pizzicagnolo o venditore di stacciate di latte, 54, 162, 289. Staio di Bari. Misura di liquidi; equivale a rotoli 21 e un nono, in Bari; a rotoli 10 e due terzi, in Barletta; a rotoli 10 e un terzo in Napoli. Il rotolo poi in confronto a quello di Barletta è uguale a Kg. 0,897; lo staio,, a Kg. 8.97; il candaio a Kg. 89.700, 298.