302 CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO N. 245. A. D. 1355 (20 settembre; Indiz. IX) - Barletta Cattedrale. La Regina Giovanna in vista dei danni subiti dalla diocesi tranese, ex guerre preterite tur-binibus nec minus et presentibus in Regno notorie invalescentibus ac hostium incursibus proinde causatis, assolve non solo la Chiesa tranese, ma tutta la diocesi dal pagamento di una parte della decima che a lei si deve per donazione fattale dalla S. Sede. In vista di ciò l’arcivescovo Iacobus assolve la città di Barletta dal pagamento di tutta la decima di quest’anno scorso, in once sette. È firmato ¡’Arcivescovo di Trani così: Nos frater Iacobus q. s. Tranensis Archiepiscopus. Restano pochi frantumi del sigillo ovale di cera rossa ad impressione. A riflesso di luce ai piedi del documento si notano tre boccioli di rosa su tre pedunculi, partenti da un cerchiello in filagrana. La pergamena è in carta bombacina, lacera in una piegatura, e misura cm. 45 per 30. A tergo si legge: « Apodixa unius decime solute domino Tranensi Archiepiscopo prò parte domine Regine ». Manca il notaio. Cattedrale. Notaio: lohannes de Mango. L’Università della città di Barletta difende col presente esposto, diretto a S. Santità, Papa Innocenzo VI, le ottime qualità del Vescovo Cannese Raynaldus, dimorante presso la Chiesa di Barletta, contro le asserzioni dell’Arcivescovo di Trani, Iacobus, che lo accusava di abusi contro la sua giurisdizione. Si aggiunge anzi che proprio in vista della onestà e dei meriti di questo uomo: predicatore, priore del convento di S. Domenico in Napoli e lettore in vari conventi dell’Ordine domenicano, vicario di due Arcivescovi tranesi, amato da tutto il popolo di Barletta e dimorante presso la chiesa di questa città come Vescovo cannese dal tempo di sei Arcivescovi tranesi, il clero di Barletta lo chiese e, nel Concistoro pubblico — sotto Papa Clemente — Nicolaus de Aquila, professore in diritto canonico e avvocato presso la Curia Romana, lo propose a Vescovo della Chiesa di Barletta. Per tutto ciò l’Università ci tiene perchè siano emendate le accuse contro di lui. I sei Arcivescovi tranesi, durante il tempo dei quali egli fu prelato in Barletta, sono i seguenti: Bartolomeo Brancaccio, Andrea di Verona, fr. Guglielmo abate benedettino, Filippo Vescovo di Lavello, Mangerio e Giacomo. La pergamena assai sciupata è di cm. 32 per 41. Cattedrale. Notaio: Antonius notarli Rogerii. Dopnus Leonardus de Comite Russo, chierico di S. Maria Maggiore, lega alla sua chiesa, pro anima, Ius annui census tarenorum viginti. Testi: « Nicolaus Maroldo Iudex, subdyaconus Andreas not. Iohannis, Nicolaus f. Thomasii Pulverini, Ciccus nepos Thomasii Follus, Lillus Massinus de Comestabulo, Nicolaus de Bellissima, Masellus Bertono », N. 246. A. D. 1355 (20 ottobre; Indiz. IX) - Barletta N. 247. A. D. 1356 (15 febbraio; Indiz. IX)-Barletta