366 CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO tareni 7 e mezzo, ovvero 150 grani. II carlino di argento valeva dieci grani di oro ed era la sessantesima parte dell’oncia, uguale a mezzo tari — Karoleni argentei liliati. Furono coniati da Roberto d’Angiò e dieci di questi si calcolavano uguali ad un fiorino d’oro o a un ducato veneziano. In questo tempo quindi l’oro stava all’ argento come I a 10 e mezzo, 53. Lacti duo S. Angeli. Si deve intendere: cavallucci di cacio o di caciocavallo fresco, che si sogliono confezionare anche oggi a Monte S. Angelo, 338. Lama. Lacuna, luogo basso, fosso rotto dalla pioggia, 150, 340. Nella frase: Lama seu de-fensa, è presa pure nel senso di pascolo, tenuta di terra per erbaggio, 217. Lancee tres ordei salmarum quatuor. Invece di lances. Onde tre bilancioni che potevano contenere sino a una salma e un terzo di orzo ciascuna, 172. Larglone, invece di largitione, 306. Leonalgilt e leunalglt. Pretium plaeens et equivalens donationi, 94, 177. Llardus. Equus pili liardi, invece di leardo. Importa il colore bianco o grigio, 62. Liberta et aldla. Schiava fatta libera o condizione tra la schiavitù e la libertà, 111. Llctatorle, invece di licitatórie, 297. Lillus è diminutivo di Angelus. Vedi es: nella firma di Lillus Manganus, pag. 177, 182; Lillus de Marra, 282. Llmlna. Nella frase: Peregre visitare limino Apostolorum Petri et Pauli, s’intende visitare le basiliche o meglio le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, in Roma, 329. Loctus è diminutivo di Gentiloctus. Vedi Manganus, pag. 224. Logotheta regni. Carica bizantina che importava cancelliere, ragioniere, 150. Loherlum. Invece di logerium, locarium, 279. Lucerna de ferro, 172. Maccarella. Specie di pesce, 172. Magnates. I principali, i grandi, coloro che comandano il regno, 337. Mandile. Asciugamani, 322. Mandilicum unum de auro ponendum in cruce aurea vel ante eonam B. M. Virginis. Pannetto della croce o copri immagine, 322. Magistri Salls Apulie. Erano gli ufficiali addetti alla direzione dei sali, 303. Maiuscole e minuscole. In questo volume, dove si è potuto e dove non sorgevano equivoci, i nomi propri si son trascritti con le minu- scole, appunto per far notare i criteri dei diversi notai e gli usi di quel tempo; dove nascevano dubbi si è usata la maiuscola. Marchisanus, I. Diversi documenti hanno: in pittagio. Significa anche moneta dei baroni. Marescalcus, marescallus. Il prefetto o curatore dei cavalli nella casa del principe, 3. Marestalla. Il luogo dipendente da chi ha il governo dei cavalli, 18, 171. Marltaglum prò orfanis. Maritaggio, 329. Maslus, diminutivo di Thomasius (vedi not. de Riso). Matarlcus de creta cum oleo. Fiasco e in dialetto truffulo, 172. Maxamutlnus, mussamutinus (vedi obolus). Mefflum. Quarta meffii (vedi voi. preced.), 284. Mensalia. Da mensalis: mensa, tavola, 172. Mercaderius. Mercante, 336. Mercatus. Mercato, fiera, 13. Metra vini. Aferesi di metrata, 306. Miliari salls. Invece di Milliare: migliaio, 303- Mlles. Cavaliere: grado civile che si possedeva da chi era feudatario. In diversi docum. Mollnarus. Servente al mulino, 181. Molendina. Mulini e animali deputati ai mulini (vedi centimula), 14. Montana S. Angeli. Altura, montagna, 329. Mundlus. Protezione, tutela, patrocinio, difesa. Nella frase: sub mundio (vedi I voi.), 318. Mundualdus. Garante, 64. Munlmentum. Lo stesso che munimina: difesa, 57. Murgincaph, murglncapltis jus. Quarta pars dotium (vedi I voi.), 61, 235, 336. Nauclerlus. Secondo Andrea Bonello e le leggi medievali significa navigante. Secondo altri significa nagliero, 134. 281, 336. Nenna, diminutivo di Iohanna (vedi: De Sancta Cruce), 283. Nlellatus. Da nigellus, alquanto nero e meglio: bianco sporco o nero lattineo, 249. Nomi propri. Molti nomi propri hanno portato alla formazione dei cognomi, come si vede dal precedente indice; e perciò molti cognomi ora sono espressi col nominativo, ora col genitivo, ora con l’abblativo col de. Esempi evidenti sono: Russeilus, Russelli, De Rus-sello; Leo, Leonis, De Leone; Gaptus, Gapti, De Gattis ecc. Novales. Al foglio 91 della scheda del notaio Iacobusde Geraldinis, (1540) trovo: Trentun tomoli de novali seu de maysi (maggese), 307. Obolus mussamutinus. Equivaleva alla metà di un augustale e cioè a tareni 3 e tre quarti