336 CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO altre cose in detto testamento s’impone l’obbligo della restituzione di once 4 al detto Angelo e once 3 a Leila, provenienti dalla quarta che le spetta per diritto murgincapitis. Le due somme si sarebbero soddisfatte dalle entrate di una casa che il Santorus possiede in pictagio S. Stephani. N. 320. A. D. 1366 (13 settembre; Indiz. V) - Barletta Cattedrale. Notaio: Antonius de Marcucio. Iacobus Nicolai de Comestabulo e la figlia Cobella censiscono a Iohannes de Maganza e ad Andreas Georgii, nipote del detto Giovanni, per tari 18 all’anno, una casa posta in pictagio Marcicani. E giudice « Masius de Riso ». Fra i testi vi è un « dyaconus Nicolaus de S. Maria Magdalena ». N. 321. A. D. 1367 (26 marzo, Indiz. V) - Barletta Cattedrale. Notaio: Iacobus magistri Nicolai. A seguito di disposizioni regie il gabelloto della gabella del sale nelle saline di Canne e di Salpi, signor Lillus magistri Andree argenterius, Procurator domini Bernardi mercaderii de Barczellono, assegna ai credenzerii e fondaci di detta gabella tutto il sale di dette saline. Sotto pena di dieci once riconosce il diritto di decima che su dette saline gode il Vescovo di Canne e accetta il diritto di certe esazioni che devono percepire, in quell’anno, i padroni delle saline stesse; e cioè: dominus Iacobus de Marra sulla salina detta Iardenus; Anellus Salianus de Neapoli, padrone delle saline di Salpi, e su quelle di Clavicelle et oris auree; Iohannes scannacacata, salinarius et nauclerius, sulla salina di Clavicella. I credenzieri sono: « Iudex Lillus de Padula, Masius Iohannis de Faresio, Stephanus Mari-scha, Angelillus de Barbapeto (sic) et magister Andreas argenterius de Barolo ». La consegna avviene alla presenza del nobile « Zardulus Craca de Scalis, Reginalis magister portulanus procurator Secreti et magistri Salis Apulie ». Sottoscrivono come testimoni: Il giudice « Marinus de Marino, Stephanus Pastor de Venusio, not. Ciccus Scarponus » ed altri. N. 322. A. D. 1367 (8 aprile; Indiz. V) - Trani Cattedrale. Notaio: Dominicus Piczaguerra de Trano. Angelillus, f. Colucii magistri Tucii di Barletta, pel suo ingresso nel convento dei domenicani di S. Croce, in Trani — convento situato nel luogo detto « Lu Casale » — dona una casa con casile e giardinetto, posti presso la Ecclesia S. Antonii Biennensis, in Barletta. Ora però che il convento si trova in estrema miseria, occasione guerrarum a diu frementium in partibus ipsis et que etiam invalescunt ad presens', ora che la chiesa di S. Croce ha bisogno di essere riparata e completata ed egli stesso ha bisogno di tuniche e di libri, vende la detta casa ed annessi al notaio Nicolaus Lilli de Perna de Barolo per 5 once. A detta vendita vi consentono fr. Antonius de Rubo, priore del detto convento; fr. Antonius de Altamura blibicus (sic); fr. Angelus antiquior de Barolo; fr. Rogerius de Aviliano, fr, Petrus, fr. Bisantius, fr. Dominicus de Rubo. Son firmati il giudice Marinus speciarius di Trani, diversi frati come sopra e Bosillus Marasta de Barolo.