3Ó2 CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO Aslnarlus. Colui che conduce gli asini, 321. i Auchillator. Medievale: uccellatore, 227. Augustalis. Moneta d’oro degli imperatori di Occidente. Prese il nome da Augustus e si coniò al tempo di Federico II in Brìndisi e Messina. Valeva 150 grana (e non 100) come è detto nel I voi. Augustanus. Lo stesso che augustalis, 263. Authentlcum. È la raccolta o il volume di tutte le leggi, editti e costituzioni, emanate al tempo di Giustiniano con il titolo di Novelle. Un tale riepilogo di leggi romane, avendo per la sua originalità con cui si trasmise, grande autorità, fu appellato Autentico, 61. Avucabules arbitratores: stimatori non fissi, ma avocabili. Da avocabilis, 281. Bacca seu jenchi. Vacche giovani e giovenchi, 124. Bacile. Dal dialetto: vocile, 249. Bajulus, autorità e giurisdizione esercitata in città anche dal Capitano, 235, 290, 331. Baiulatio. Dislrictum et officium judicis, 89, 91. Balista, e: Macchina iugulatoria guerresca che emette sassi per rompere muraglie ed espugnare castelli. Le balestre si usavano contro le persone — parve tres, 14 — de Ugno ad unum pedem, 172. Balneatorlum sturnorum. Lago alle paludi, dove si pigliavano uccelli acquatici detti storni, 338. Bancus justitle. Pretura, luogo dove si difendono le cause e quindi il diritto di esazione che godeva colui che ne fittava il banco, 299, 301. Barrile, invece di barile. Dal dialetto: Varrile. Come misura di liquidi vale 50 litri, 172. Beneficium Trebellionicum. È il diritto che ha l’erede a ritenere la quarta parte dell’eredità se questa in tutto o in parte è gravata da fidecommessi e legati. Fu istituita nel Senato - Consulto Trebelliano, per evitare che l’erede, in caso di debiti, abbandonasse qualunque diritto sulla proprietà. Giustiniano incluse nel suo Codice questa legge, la quale solo nel caso di avversa ed espressa volontà del testatore, non si avvera, 64, 325. Banna: asta pubblica, 299. Biblicus. Chi ha studiato e studia la Bibbia, 336. Bichlramo, bucheramo o abucheramo (detto di cultra). Specie di tela sottile e bisso (vedi Boccaccio, nov. 41: e posero una coltre dì bucherarne), 84. Bisancia. Dialetto: Bisaccia: misura per le legna, 307, 309. Bleno o blevo. Detto di panno color azzurro o bleu. Dal francese bleu, 232. Bombacina. Si attribuisce a carta, fatta di bambagia o cotone, 302. Bonorum. Libro, in cui sono trascritti i beni di una chiesa, 324. Bota casei, olei, zuccari, candelarum, saponis. Forma e botte di cacio ecc., 306, 307. Briga. Come nella frase: Briga habentes. Significa: lite, rissa, ingiuria, 337. Bucale. Dal dialetto: Vuccle, 247. Buccerla. Dal dialetto: Vucciarie, 88. Buccerlus e buczerius. Chi esercita l’arte della vucciaria, 140. Buda, invece di buza: borsa o sacco di pelle 0 di stuoia; bisaccione, 172. Buchudino, come nella frase: Cultra de bu- chudino. Di pelle di stambecco. Dal francese: bouquetin, 249. Bursa. Dal dialetto: vorsa, 249. Burgensatlcus. Dal latino: burgus. Si riferisce al diritto di esazione e ai possedimentiche 1 cittadini possiedono in un borgo o in una città. Sono infine i villani medesimi, 18. Burgus. Raccolta di case fuori le mura. In Barletta si chiamò burgus l’odierno corso Vitlorio Emanuele con case adiacenti da S. Sepolcro a S. Giacomo, 51. Burrum, invece di butyrum, 172. Cabella, cabellotus. Invece di gabella (vedi volume precedente) — Principali tre gabelle della città di Barletta: Confectaria, cabella nova, cabella parva stationariorum, 283 — Cabelloti seu credencerii, 29 — Cabella S. Clerici cum suis membris, 299 —■ No he cum suis membris, 301. Cabucatl. Forse invece di porta o di tabulati, 287. Caldaria. Invece di caldarium. Dal dialetto: caldure, 172 — caldararius: chi fa le caldaie, 204. Calefatus. Da Calefacio. Colui che costruisce e ripara le navi: per la quale costruzione riscalda quasi tutti i pezzi della nave, 283. Calnarola. Tralcio trapiantato e ricevente vita dal ceppo madre. Dai dialetto, 167. Cambellanus. Detto dai romani cubicularius e dai francesi ciamberlano: Gentiluomo destinato al servizio della camera, nelle corti dei monarchi, 277, 327. Camerarlus. Prefetto di camera; tesoriere. Colui che ha cura delle entrate della camera, del fisco e quindi della città, 3, 291, 293,