338 CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO N. 326. A. D. 1368 (2 marzo; Indiz. VI) - Brindisi Cattedrale. Notaio: Angelus magistri Nicolai sondala rii. Egidius de Perusio, canonico gerosolimitano e priore di S. Sepolcro in Brindisi, presenta al soprascritto notaio il testamento, raccolto dalla bocca del nob. Andreas Gaptus di Barletta, il 24 giugno 1348, per mano del notaio Iacobus de Ogento, in Brindisi, e autenticato dalla Curia civile della stessa città il 20 dicembre 1303. Lo scopo di tale presentazione era quello di farne un transunto per la chiesa di S. Sepolcro di Barletta. In tale copia si ricorda che la Curia di Brindisi era composta del « Bajulus Bartholomeus Carosus; da Petrus de Mercurio, judex ad causas, e da Nicolaus magistri Santori, notarius Brundusii ». Intervennero poi come esecutori dello stesso testamento: fr. Petrus Pauli, canonico gerosolimitano e priore del S. Sepolcro di Barletta; Nicolaus judicis Henrici de Foresto della stessa città di Brindisi. 11 testamento disponeva come segue: Andreas Gaptus costituisce erede Antonius, f. Sebastiani Gapti di Barletta e gli assegna la metà del tenimento della Piscina, messo in via Andria, e l’altra metà a Nicolaus, suo nipote, figlio della sua sorella lohanna. Col patto che premorendo questi due eredi, tale tenimento andrebbe a Philippa e Mariula, sorelle di Giovanna, e in loro morte all’ospedale di S. Giovanni gerosolimitano in Brindisi. Il detto tenimento confina con le terre di Cicculus Bonellus, e con quelle di Nicolaus Melus di Andria. Alla chiesa di S. Sepolcro di Brindisi dona prò anima la casa, dove abita, in Barletta, presso la casa di Palatino, in vicinio Ecclesie S. Marie majoris', un Balneatorium de sturnis con 7 salme di terra nella palude fra Barletta e Trani, dove morirono i suoi nipoti Antonius et Nicolaus', 3 once di moneta perii fitto che l’arcivescovo di Trani pagava su alcune terre del testatario. Lega ancora: A Petrus de Perusio tari 3 e luppum (sic) unum per il buon servizio; a Cirellus, f. magistri Stephani Sepen-tini lacti duo S. Angeli et stabili, presso le terre e il tenimento di Sibilia; a Lillus suo figlio naturale 10 salme di terra con case, giardino e cortile, là dove si dice VOblito in loco Piscine', alla chiesa di S. Maria maggiore di Barletta prò anima le vigne che ha a Ripalta e alcuni arnesi campestri da vendersi e due capsie che possiede la sorella Giovanna; all’ospedale di S. Giovanni gerosolim. in Barletta un materasso; al Priore di S. Sepolcro e a Nicolaus Iudicis Henrici un’oncia jure epitropagiv, alla Comitissa Terlicii carrate 13 di frumento e 10 di orzo. Furono presenti al detto testamento: « Iudex Stephanus notarii Iohannis, notarius Iacobus de Ogento, Nicolaus Notarii Henrici, magister Nicolaus magistri Dominici, Iohannes Riccius, pre-sbiter Sanctus, Cirillus de Sepentino, Iohannes Custellerius, Petrus de Perusio, Nicolaus de Medico ». Sottoscrissero: « Bartholomeus Carosus baiulus Brundisii, Petrus de Mercurio judex Brundisii, Iohannes Pipinus testis, Petrus forensis t., Nicolaus de Anna t., Iacobus Pithicius ». Nella presente copia, trascritta 20 anni dopo, sottoscrissero lo stesso giudice « Petrus de Mercurio » e i testi: « Nicolaus magistri Goffridi, Antonius de Forensi, Thomasius de Afllicto ». N. 327. A. D. 1353- 1368 (31 maggio; Indiz. VI) - Barletta Provenienza Cattedrale. Descrizione Taglio rettan: alt. m. 0,09; larg. m. 0,24. In carta bombacina con foro a piedi. Contenuto Ricevuta di pagamento fatta al canonico Alamagnus di S. Maria Maggiore da fr. Gulielmus de Salomone della chiesa di Venosa per censo di un augu-stale d’oro, infisso sopra una casa, messa sub arcu Sonde Marie de Porta in pictagio Burgi. Ultimo die mensis Madii Sexta Indictione. Ego frater Gulielmus de Salomone preceptor rerum omnium Ecclesie Sancte Trinitatis de Venusio, fateor presen-tialiter habuisse et manualiter recepisse a dompno Alamagno Canonico Maioris