XVI CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO gruppo di cardinali francesi; mentre l’Inghilterra, il Regno tedesco, l’alta e la media Italia per il vero papa Urbano VI. Riguardo al regno di Napoli il vero Papa ottenne un grande successo cioè la detronizzazione della regina Giovanna per opera di Carlo III di Durazzo, per il che Napoli ritornò al nuovo Pontefice. Questo già dice il documento del 1379: ma sia questo come i successivi, in cui si parla delle scomuniche incorse e da cui furono assolti il clero di S. Maria Maggiore, le monache di S. Simone e Giuda di Barletta per aver dato adesione allo scisma, non si pubblicano in questo volume. 2. In questo secondo volume il movimento delle crociate è reso noto da una Bolla del 1372, diretta da Papa Gregorio IX agli Arcivescovi di Trani e di Bari. Tale Bolla dimostra due cose: la grande aspirazione di tutti i Pontefici nel voler vedere libero dalla tirannia turca il sepolcro di Cristo e la grande importanza che avevano in questo tempo le nostre città e la Puglia, scelte come centro di movimento per la propaganda della medesima crociata. Anche il permesso che la regina Giovanna concede a Giovanni, suo nipote, di potere passare per i porti di Barletta sino a Brindisi con una spedizione votiva, composta di vascelli ed altri mezzi di trasporto e con un esercito di 1000 uomini e 500 cavalli; e poi le donazioni private in sussidio di qualche pellegrinaggio nella terra Santa: quando fiet—ci portano*al riconoscimento della liberazione del Santo Sepolcro dalle angherie e dalle persecuzioni. 3. Con il movimento delle crociate prendono sede, in Barletta, i principali Ordini religiosi e cavallereschi; e i nostri documenti riferiscono come papa Giovanni XXII fa obbligo all’Arcivescovo di Trani di permettere ai domenicani di Barletta di costruirsi il proprio convento a pochi anni dalla morte di S. Domenico (1238). Si costruisce poi la chiesa di S. Simone e Giuda nel 1255 con Monastero dipendente da Valleverde di Messina. Questo Ordine religioso, da principio non riconosciuto dall’Arcivescovo Ordinario, viene approvato per sanzione pontificia, passando poscia alle benedettine e ad altro Ordine religioso. Anche i Francescani e gli Eremitani di S. Agostino hanno i loro grandi conventi sin dal 1298 in Barletta; i Carmelitani sono stabiliti dal 1364; i Benedettini possiedono le chiese e i conventi di S. Giacomo, di S. Maria dello Sterpeto (chiesa divenuta Cistercense nel 1374), S. Stefano, l’Annunziata, S. Egidio e svolgono fervida, in Barletta, la loro attività religiosa. Gli Ordini cavallereschi sono rappresentati dai Premonstratesi con la chiesa e convento di S. Samuele; i Templari con la chiesa e convento di S. Maria Maddalena e con il Templum Domini (messo in via Trani); i Teutonici con S. Leonardo, S. Angelo, S. Tommaso e 5. Maria Theotonicorum. Questi stabiliti in Barletta con casa primaria avevano alla loro dipendenza tutte le case di Puglia. I cavalieri Gerosolimitani con S. Giovanni gerosolimitano fuori le mura e infra case', i Lazzaristi con S. Lazzaro; i cavalieri di S. Sepolcro con la chiesa ed ospedale di S. Sepolcro. Insomma una sequela di chiese e comunità religiose, in parte distrutte o cangiate di nome, per il diverso succedersi delle diverse monarchie e governi. Anche S. Chiara, S. Lucia ed altre soggiacquero alle manomissioni, al tempo delle invasioni degli Ungheri, e più tardi rase al suolo per l’invasione francese del 1528. In modo particolare i documenti ci obbligano a fissare lo sguardo sulle seguenti quattro chiese di giurisdizione barlettana: S. Maria di Nazareth, S. Maria di Canne, S. Giacomo, S. Sepolcro.