182 sich mise insieme interessanti note cronologiche sul monastero e la vecchia chiesa di S. Quirino (pag. 28-3!), incorporati due anni dopo alla mensa capitolare restando la sola badessa suor Domenica, che fu collocata nel piccolo chiostro di S. Maria di Piaino. Allora gli abitanti di borgo Gemona pensarono, nel 1415, di riedificare la chiesa nel sito di prima, giovandosi dei materiali della chiesa rovinata; la caduta del principato civile dei patriarchi fece rimandare la cosa al 1458, e il nuovo tempio era aperto al culto otto anni appresso. Nel 1571, fortificandosi Udine per tema delle incursioni turchesche, la vecchia chiesa di S. Quirino fu distrutta « perciò ch'ella l’imbocca tre canoniere, fa bastione a nemici et potrebbe far dano alla Terra (pag. 37). » Il culto di S. Quirino fu trasportato in S. Chiara. Però fino dalla metà del secolo xv si trovò conveniente di dare ai tre cappellani di Udine (S. Cristoforo in borgo Gemona, S. Spirito e S. Giorgio in Grazzano, S. Pietro in Aqui-leia) le attribuzioni di curati, ma solo nel 1595 furono istituite le otto parrocchie (Duomo, S. Giacomo, S. Cristoforo, S. Lucia, S. Nicolò, S. Giorgio, S. Pietro, S. Valentino), a cui nel 1599 si aggiunse appunto quella di 8. Chiara, staccandone il territorio dall'altra di S. Cristoforo. E come l’autore ha riportato gli atti inediti che prepararono l’erezione delle altre parrocchie urbane, cosi si diffuse trattando di questa di S. Chiara, che dal 28 agosto servi tanto pei nuovi parrocchiani che per le clarisse, del cui monastero il Blasich stesso ridice la storia che risale all’ 11 dicembre 1294 (pag. 48-55). Le monache però vollero liberarsi da questa servitù, resa peggiore dalla ingerenza nella loro chiesa delle due confraternite di S. Rocco e S. Chiara (pag. 55-58), onde nel 1677 fu decretato che la parrocchialità fosse trasportata nella attigua chiesetta di S. Maria della Misericordia angusta, umida, indecente. Se non che nel 1703, demolita questa cappella, si compi la costruzione dell’attual chiesa di S. Quirino, da qualche anno incominciata nel fondo ceduto da Francesco e Giulio Soardi padre e figlio e secondo la concessione del 1681 che già la designava a parrocchia. Interessanti sono le note cronologiche sulla nuova chiesa e parrocchia di S. Quirino, che con altre tre parrocchie urbane fu soppressa per poco dalla legge del 1808. Il diligentissimo libro si chiude accennando ad altre due chiese, esistenti fino al principio del secolo, nella parrocchia stessa, quella di S. Giustina innalzata dai cappuccini nel 1571 presso l’attual via Tiberio Deciani (un tempo Onga-