57 84,52. Romanische Studien, herausgegeben von Eoijard Boeii-mer. — Heft xx, (vi Bandes, n Heft, da pag. 109 a 218) Verzeichniss lìaetoi'omanischer Litteralur. — Bonn, ed. Weber, tip. Georgi, 1883; pp. 110, 8°. (S. A. F.) Questo fascicolo comprende un’accuratissima bibliografia della letteratura retoromana e si divide in sette capi. Il secondo riguarda il Friuli (pag. 185-201) e fu elaborato da Vincenzo Joppi che ne trasse gli elementi dalla Bibliografìa del Valentinelli e dalle proprie ricerche. Gli scritti friulani risalgono al 1571 e giungono al 1883 e uniti a quelli di cui l'anno è indeterminato, toccano il numero di ben 229, non compresi tre manoscritti. Del Friuli si parla per incidenza anche altrove. Ma al nostro scopo giova sapere che molte di queste publicazioni in vernacolo, sieno anche poetiche, sono un vero documento storico, specialmente dove si tratta di guerre o di onoranze rése al luogotenente di Udine e ai rettori di altre città del Friuli. Anche la storia dei costumi, che è di là da venire, può vantaggiarsi assai da questa publicazione che registra i proverbi, i canti (villette) ed altro. Le ricerche si estendono naturalmente al Friuli orientale. La raccolta del Boehmer fu continuata nel 1885, e aggiunge 38 nuovi numeri ad incremento della bibliografia vernacola friulana. Merita di essere richiamata a questo punto, non potendone trattare separatamente per la sua indole prettamente linguistica, la Raetorornanische Grommatili di Theodor Gartnf.r, Heilbronn. ed. Henninger, 1883; pp. xi,viii-206-4, 8°, che si occupa lungamente della lingua friulana. — Ne parla l'appendice del Popolo, 30 gennaio 1884, n. 26. 843. Ordine dato all’Alviano per assicurare la Carnia nel 1507, documento edito da Giovanni Gortani e da Giacomo Simo-netti. (Nozze Di Gaspero-Grassi) — Tolmezzó, Paschini, 1883; pp. 7, 8“. (S. A. F.J Il primo dei due editori lo trasse dall'archivio municipale di Tolmezzo. Porta la data 12 dicembre 1507; vi si provede a difendere contro l’invasione imminente i passi d’Incaroio, di Pizolo (Pizzul), della Croce (monte Croce), del Moscardo presso Paluzza e qui la difesa sia maggiore col rassetto della vecchia muraglia per opera principalmente degli abitanti il canale di S. Pietro. Sieno pure muniti i passi di Veranis, Sezis e Lovardet (Lavardet), e sieno provedute 500 lancie per l’armamento.