147 «Le glorie del nostro santo» scrive il Foschia nell'introduzione « s’intrecciano con quelle di Carlomagno, e nella grande epopea del monarca francese tiene posto rilevante il nostro patriarca. » Cita la tradizione che S. Paolino sia nato in Premariacco nel 726, regnando Liutprando. A narrarne la vita, il Foschia si giova degli autori friulani, e anzi tutto della biografia scrittane dal Madrisio. S. Paolino fu conosciuto da Carlomagno nel 776, che, dopo avergli donata la villa di Lavariano, tolta a Valdandio complice del ribelle Rotgaudo duca del Friuli, fu fatto eleggere dal clero e dal popolo a patriarca d’Aquileia. L’opera feconda di S. Paolino, divenuto amico del celebre Alcuino, è qui minutamente descritta: dovette abbandonare spesso la sua sede per recarsi ai concilii ecclesiastici: ma nel 791 raccoglie un concilio a Cividale: le sedute si tengono nella chiesa di S. Maria di Corte, e vi si tratta non meno della eresia greca e di quella di Felice d’Urgel che di molti argomenti disciplinari. Anzi, contro il vescovo dissidente di Urgel, S. Paolino si scaglia massimamente con le parole e cogli scritti. In Magonza assistette ai funerali di Falstrada moglie di Carlomagno, il quale gli diede il nuovo incarico di convertire gli Avari, e ne fu chiamato l’apostolo, però senza la triste fine che toccò a S. Gerardo Sagredo. Forse sotto S. Paolino la Drava divenne confine tra la diocesi di Aquileia e di Salisburgo, e la divisione durò fino al 1461. Ebbe da Carlomagno, con diploma 4 maggio 801, la conferma delle donazioni precedenti alla chiesa aquileiese: nello stesso anno presiedette il concilio di Aquisgrana. Mori 1’ 11 gennaio dell’802 e fu sepolto nella cripta <ìel duomo di Cividale. L’autore si augura che la vita di S. Paolino sia nuovamente narrata al lume della nuova critica. 1 < >Ms>. Dell’ inno La risurrezione rii Alessandro Manzoni e di S. Paolino patriarca d’Aquileia, scritto di Giosuè Carducci. (Nel-VArchivio storico pet' Trieste, l'Istria e il Trentino, Voi. ni, pag. 1 e segg.) — Roma, Forzani, 1884; pag. 32, 8°. (R. O-B.) La Bibliografia storica friulana non può tacere di questo lavoro, comunque di indole letteraria, specialmente per la compendiosa biografia di S. Paolino, e per lo studio critico intorno ai suoi carmi (pag. 18-28), confrontandosi dal Carducci due autori, disgiunti fra loro più di tempo che di animo. Si ferma altresì a considerare il lamento composto da Paolino, mentre era patriarca, in morte di Enrico « glorioso duca del suo Friuli. »