Vili ¡strumenti, usati dall’uomo neolitico. Anche l’età del bronzo e quella del ferro, tra il primo e il secondo periodo, poterono essere studiate nella valle del Natisone, e a San Pietro di Gorizia, dove fu scoperta una propria fonderia. Toponimia. — Venne a conclusioni alquanto determinate, tanto coi lavori generali sul Friuli, quanto con speciali ricerche intorno alle alpi carniche e giulie, e al distretto di Portogruaro, e fino al confine del Timavo. Leggende e tradizioni. — Anche a questo soggetto si rivolgono oggi con predilezione gli scrittori che, fra le leggende di fondo storico, trattarono, pel Friuli, di Attila, e, fra le tradizioni, citarono quelle sui dannati del monte Canili, e sull’esistenza di un lago tra il colle di Susans e il monte Amariana. E desiderabile che si faccia, da chi sa ed ha quasi in pronto tutto il materiale opportuno, un libro completo sulle leggende e le tradizioni friulane, con varianti, e confrontate almeno con le altre venete. Costumi. — Fu tenuto discorso da tre autori friulani dei doni nuziali che il marito faceva alla sposa mentre discendeva alla nuova casa, e nella mattina dopo le nozze. Scavi e topografia romana. — Un grande risveglio ebbe luogo, nell’ultimo quarto di secolo, in siffatti studi anche in Friuli, e ne uscirono riccamente illustrati gli agri aquileiese e concordiese, sotto l’aspetto storico, topografico e specialmente epigrafico. Di Aquileia vennero alla luce la muraglia romana munita di torrioni, e le mura più ristrette del patriarca Popone; di Concordia il famoso sepolcreto cristiano, di circa 150 tombe, e si determinò il perimetro (Iella stessa città e dell’antico foro. Nuovi importanti ritrovi vennero fatti anche a Zuglio, a Cividale