76 S. Giovanni Battista presso Valvasone. Per un ulteriore atto di fra Pietro vescovo di Concordia nel 1355 i signori di Cucagna, giusdicenti in Valvasone, da cui avevano assunto il cognome, eleggevano in perpetuo i beneficiati di questa e della chiesa di S. Margherita e di S. Michele d’Arzene. Nel 1449, vista l’angustia della prima chiesa, i nobili di Valvasone ne costruiscono un’altra nel borgo interno col titolo del SS. Corpo di Cristo. La vecchia chiesa fu addetta più tardi, nel 1484, a un convento di Serviti, che, in seguito soppresso, fu venduto al conte Cesare di Valvasone nel 1659, a benefizio della difesa di Candia; e il Valvasone vi chiamò, dal monastero di S. Secondo presso Venezia, i padri Osservanti di S. Domenico, ma il convento fu di nuovo soppresso nel 1770. Chiude la cronaca la serie non continua dei vicarii (1368-1450), e continua dei pievani (1458-1725) e degli arcipreti (1742-1883) di Valvasone. 883. Temi militari scelti nelle conferenze degli ufficiali del presidio di Udine, il 25 marzo 1882, 28 febbraio, 7-0 marzo 1883, da Ernesto d’Agostini, tenente nella 70a Compagnia alpina territoriale.— Udine, Bardusco, 1883; pp. 207, 8°. (S.A.F.J Solo l’ultimo di questi tre temi intitolato « Riccn'di ed appunti sulla frontiera orientale* (pag. 97-204) trova posto opportuno nella presente Bibliografìa e presenta un interesse veramente capitale. Esso comprende i due periodi moderni dal 1508 al 1797 e dal 1797 ai nostri giorni, e a ognuna delle guerre speciali, dal 1508 al 1514, del 1615, di Napoleone, del 1848, del 1859 e del 1866, l'autore manda innanzi un riassunto delle ragioni politico-militari che le determinarono. Le previdenze per la difesa dei passi sono riferite con la scorta dei documenti, e naturalmente le operazioni delle guerre non conoscendo limite di territorio, queste notizie, sempre documentate, interessano la contermine provincia di Belluno, specialmente pel Cadore, congiunto allora al Friuli. Anche nella guerra gradiscana le operazioni militari eccedettero i confini del Friuli, essendosi estese al Carso alle spalle degli austriaci. Per questo primo periodo moderno l'autore ha aggiunto parecchie nuove notizie a quelle della sua opera maggiore (V. n. 607). Quanto al secondo periodo moderno, sono degni di meditazione i paragrafi intitolati La frontiera orientale dal 1800 al 1866 (pag. 162-173) e 11 Friuli e la difesa ot'ietitale del Regno negli ultimi quindici anni (pag. 173-200), il secondo più ancora del primo, giacché in esso sono rias-