195 dono, dopo le ultime venute in luce (V. n. 471, 550), a ben 120, cioè dal n. 95 al 214. Ma la scienza epigrafica dell'illustre uomo in queste ricerche si allarga e si approfondisce, comprendendo oramai tutto il territorio tra il Tagliamento e l’Arsa, le Alpi e il mare e studiandosi con più squisita erudizione le attinenze dell’epigrafia con la topografìa, la toponimia, l’archeologia e la storia. L'autore volle così contribuire interamente alla continuazione della raccolta del Mommsen, e si mise in relazione con altri epigrafisti, come con Giovanni Gortani di Avosacco. Prima vennero in luce due frammenti di una iscrizione di Imponzo, ristabilita sopra una copia, e l’autore coglie l’opportunità di parlare delle antichità romane trovate ad Imponzo, e lungamente della via per Monte Croce (pag. 366-380). E continua con le lapidi carniche di Zuglio e della valle di Gorto. Poi discorre a lungo delle vie romane, specialmente di quelle che erano neH’odierno Friuli (pag. 384-401 ): lavoro che meriterebbe di essere accompagnato da una carta. Lungo la via Pedrada, l'antica Appia, da Aquileia a Strassoldo, pel Collio, Cormons, Cividale (la quale non comparisce negli itinerarii) si rinvennero in grandissima copia nuove iscrizioni. Lungo la via Annia, consolare, da Aquileia a Roma (V. n. 719, 720, 1112), di cui il Gregorutti scrive particolarmente con grande erudizione (Voi. xn, pag. 159-207) ne furono scoperte molte altre qui riportate, ripetendosi anche quelle poche che si conservano per altre publicazioni. — Ne discorre brevemente il Corriere di Gorizia, 18 marzo 1886, n. 33. 11 ‘-¿ I . Strassenzuge bei Aquileia, von Dr. Karl Grkgorutti. (Nelle Mittheilungen der K. K. Central Commission zur Erfor-schung und Erhaltung der Kunst-und historischen Denhrnale, red. dott. Karl Lind, Band xi, pag. 110 e segg.) — Wien, tip. di Corte e Stato, 1885’; pp. 8, 4°, con 4 illustrazioni. (R.J.U.) Breve ma chiaro riassunto delle strade romane presso Aquileia, di cui l’autore discorre a lungo in un’altra publicazione (V. “n. 1123). Le strade sono identificate con la scoperta di colonne mi-liarie ed altri avanzi e il lavoro è accompagnato da illustrazioni, la prima delle quali presenta i resti del ponte romano presso Volta d’Orlando, e la terza gli avanzi dell'altro ponte romano sull’Isonzo presso Ronchi di Monfalcone ; a illustrare il quale si ricorre altresi a una memoria tratta dalla collezione Joppi di Udine. Questa terza illustrazione e le altre figure ci mettono innanzi delle scoperte fatte