(¡1 f-*.-»."». Lega tra le comunità di Gemma, Tolmezzo e Venzohe, documento edito da D. Valentino Baldissera. (Nozze Nardin-Zoz-zoli) — Gemona. Bonanni, [ 1883]; pp. 7, 8°. (R.O-B.) È in data 15 luglio 1408 ed è tratto dall'archivio comunale di Gemona. Il Bai disseca lo illustra con una nota, la quale chiarisce che quando il patriarca d’Aquileia Antonio Panciera fu deposto da papa Gregorio XII, Udine e i tre comuni sopra nominati ebbero per nullo quell'atto. Gemona, nel consiglio dell’8 luglio, rispose agli ambasciatori della metropoli e del Patriarca di voler essere fedele a questo, preparò l’atto della lega, di cui si dà il testo, la quale doveva durare cinque anni, e il 23 luglio sancì a pieni voti la lega stessa « sub oblujatione bonorum Comunitatis, - e, ad ogni buon conto, elesse quattro « boni viri qui vadant visum ubi est necesse fortificare circha tcrram.» 8550. Il palazzo comunale di Gemona, notizie storiche del sac. Valentino Baldissera. — Gemona,Bonanni, 1883; pp. 15,8°. (R.O-B.) In occasione del ristaimi di questo palazzo, promosso dal co. Ferdinando Gropplero, a cui il libro è dedicato, l’auttre richiama alla memoria l’origine del comune che risale al principio del medio-evo e la storia di quel monumento. Trovasi però indicato il comune nel 1189, secondo una notizia del dott. Joppi. Il primo centro, tra il castello e la parrocchia, fu trasportato lino dal duecento in piazza vecchia dove, sotto un loggiato, le merci transitanti si scaricavano pel pagamento della gabella, secondo il privilegio del Niderlech. Serviva a ciò di deposito anche la chiesa di S. Giovanni. Nel 1300 è l'ultimo cenno della vecchia casa comunale in portis, e la nuova casa in foro è costruita poco dopo. Sono ricordate due loggie nel 1396 ed erano una delle merci, l’altra del comune, l’ultima forse decretata nel 1369. La Loggia o Palazzo attualmente esistente ebbe ad architetto o capomastro maestro Botoo (Bartolomeo da Chiavriis?) e fu cominciata nel 1502, servendosi delle pietre del castello: molti altri scultori vi sono nominati. L'anno dopo l’opera era in parte compiuta, e il Consiglio adunato nel nuovo Palazzo provide a salvarsi dalle minaccie guerresche del 1506, e deliberò nel 1509 di raccogliere nell’archivio gli antichi privilegi del comune per timore di sperpero. Altre aggiunte furono fatte in appresso alla Loggia, ornata da un a fresco di Pomponio Amalteo, forse nel 1583, quando dipinse una parete della Loggia comunale di Venzone. Come la Loggia di Udine,