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si crede che la figura della Vergine fosse una delle opere di S. Luca. Un conte d’Absburgo nel 1273 donò al santuario una statua argentea della Vergine; Tristano Savorgnano, per penitenza dell’uccisione del patriarca Giovanni, pellegrinò al santuario che nel 1253 era passato al capitolo di Cividale. Sono celebri i pellegrinaggi che dal sec. xvi al xviii facevano annualmente le città di Udine, Gorizia, Gemona e S. Vito al Tagliamento. Ma le notizie offerte dal Costantini vorrebbero essere meglio ordinate ed appurate. — Due righe ne scrive il Cittadino italiano, 24 luglio 1883, n. 165.
  «OR. Le terme di Monfaleone, di Riccardo F. Burton. (Nella Provincia dell'Istria, Anno xvi, n.6-10,14,16,18, 20, 22; Anno xvn, n. 1, 2, 3, 5) — Capodistria, Priora, 1882-1883; pp. 36, compì., a due colonne. (R. L. V.)
    L’edizione originale inglese di questo libro, The Therme of Man.falcone, è di Londra, Cox, 1881. La Provincia, traducendo quest’operetta del colto ed erudito inglese, ha reso noto a chiunque che essa non manca di notizie storiche abondanti, tocca di Duino e della nobile famiglia che vi abita, e, tema obligatorio, del famoso Timavo. (V. n. 692)
  800. Dell"Accademia dell’Alviano in Pordenone, nota del prof. Giacomo Zanella m. e del r. Istituto ecc. (Negli Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Tomo i, Serie vi, pag. 985 e segg.)— Venezia, Antonelli, 1883; pp. 11, 8°. (B. C. U.)
    Tutti sanno come l’Alviano, dopo la guerra del 1508, ottenesse dalla república in feudo la terra di Pordenone per sè ed eredi maschi. Il diploma porta la data del 20 giugno. L’Alviano prese possesso del feudo addi 30 luglio, vi rimase fino al marzo dell’anno seguente, e Pordenone ricadde alla república nel 1537, alla morte di Livio, figlio di Bartolomeo. Questa memoria è intesa, fra altro, a mettere in sodo che l'Accademia dell’Alviano, di cui tocca il Ti-¿•aboschi come di una propria adunanza con regolare Statuto, altro non sia stata che un’accolta di letterati che tennero compagnia al generale, nella sua breve dimora in Pordenone, fra i quali figurano il Navagero, il Fracastoro e il Cotta. Anche il dott. Vincenzo Joppi, consultato in questa questione, disse di non aver trovato alcun ricordo di una vera Accademia.