62 Il dott. Vincenzo Joppi raccolse qui la narrazione di Federico Contarini proveditore veneto in Cividale e di tre cividalesi che assistettero all’assedio, posto ai 30 luglio 1509 dalle truppe austriache e durato tre giorni. Il bombardamento si protrasse molte ore, dalla parte del borgo di S. Domenico, e, con 400 palle da 50 a 125 libre, fu rovinata una torre e sei passi di mura. Segui la battaglia: i nostri erano 250 e vinsero con la perdita di 25 morti e 4 feriti, essendosi segnalati due dei quattro capi, Vico da Ferosa e Antonio da Pietrasanta. Le bombarde nemiche erano state piantate nei fondi di Giambattista dePuppi: il numero degli assedianti è incerto e i tre testimonii oculari lo fanno ascendere da IO a 15mila combattenti, che poi si difilarono per Cornaons a Gorizia. I quattro documenti furono tolti ai Diarii del Sanuto, ai mss. de Rubeis nella Marciana e alla collezione Guerra in Cividale. H5i. Cividale viti Luglio mdccci.xxxiii. Inaugurazione della lapide eretta a Vittorio Emanuele II nella fronte del palazzo municipale— Cividale, Fulvio, 1883; pp. 41, 4°. (B.C.U.) Splendida publicazione che raccoglie tutti gli atti di una cerimonia che fu un vero avvenimento per Cividale. La città allora era retta da un delegato straordinario, onde non fu dato alla rappresentanza naturale di partecipare, come avrebbe dovuto, alla festa che pure era stata da essa decretata. — Una relazione particolareggiata della festa si legge nella Patria del Friuli, 9 luglio 1883, n. 162. 85S. Di un istituto specialista a Cividale, articolo di Carlo Podrecca. (Nell’appendice del Giornale di Udine, 31 luglio 1883, n. 181) — Udine, Doretti e soci, 1883; col. 10, fol. (S.A.F.) Nel propugnare la fondazione di questo istituto che avrebbe a scopo lo studio delle lingue slava e tedesca e della storia, l'autore entra a discorrere le vicende passate di Cividale, tocca dei preziosi cimelii che in essa si racchiudono e dice delle scuole che da Felice maestro di Paolo Diacono furono in quella città fiorenti, non tenendo conto di una grande lacuna tra il secolo xiv e il principio del xvm nel quale i Somaschi vi apersero un grandioso istituto che ebbe a discepolo il sommo filosofo moralista Iacopo Steliini. — L'autore torna sull’argomento nell'appendiee al Giornale di Udine, 13 settembre 1883, n. 219, col. 10. — Di-questo scritto parla il Cittadino italiano, 15 settembre 1883, n. 212.