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tenne nel 1687), Marsilio Casentini di Lucca (rimasto in Geinona dal 1602 alla morte, nel 1651 ) ambi sacerdoti, e Giovanni Ferretti (1586-1588), detto il Fiammingo, i primi due meglio illustrati, il terzo fatto conoscere per la prima volta dal Baldissera stesso. Al 1340 ascende il ricordo dell’organo di S. Maria. Anche questa edizione, come la precedente, è cavata dall’appendice al Cittadino italiano, 14, 15 agosto 1883, n. 183, 184.
  O	VìW. Ipittori goriziani, per Giusepi'e barone Formentini (Nell’appendice al Con'iere di Gorizia 28, 31 marzo, 4 aprile 1883, u. 25-27) — Gorizia, Paternolli, 1883; col. 12, fol. (R.O-B.)
    Primo in ordine di tempo che ebbe, fra i goriziani, buon nome nella pittura fu Giovanni Michele Lichtenreiter di San Rocco, nella seconda metà del secolo xvii. Lo segue il famoso Francesco Caucic nato in Gorizia nel 3 dicembre 1762 e morto nel 1828 a Vienna, direttore della scuola di pittura, scoltura, incisione e mosaico. Si ammirano due suoi quadri colossali nella galleria del Belvedere. Anche Giovanni Baroli fiori tra il secolo passato e il presente. Nel nostro, abbiamo Giuseppe Tominz nato in Gradiscutta, donde passò a Gorizia e poi a Trieste dove mori nel 1870 e il figlio Augusto nato in Roma nel 18 febraio 1818, morto pure a Trieste nel 1883, Giuseppe Battig nato in Gorizia nel 1821 e morto in età fiorente a Venezia, Antonio Rotta di Antonio e di Gioseffa Stubel nato pure a Gorizia nel 1826, il figlio Silvio Giulio ambi viventi e molto illustri nei quadri di genere. Aggiungasi Raffaele Pick, morto nel 1871 a 39 anni, Giulio del Torre di Romans e Annibaie Strata. Questi non naque a Gorizia ma vi dimorò e vi dipinse specialmente ritratti bellissimi. Di tutti l’autore cita i principali lavori. In un articolo anonimo, uscito nell’appendice al Corriere di Gorizia,
7	luglio 1883, n. 54, parlandosi della morte di Augusto Tominz e delle sue opere, si aggiunge che l’avolo paterno di Augusto, Giovanni, nato in Gorizia vi morì nel 1854 e il bisavolo Matteo era stato creato cittadino di Gorizia fino al 1772.
  OSO. Pitture antiche scoperte nel Duomo di Pordenone. (Nel Tagliamento, 10 novembre 1883, n. 45) — Pordenone, Gatti, 1883; col. 1, fol. (S. 0. P)
     Furono trovate durante il ristaurp fatto nella cappella di S. Nicolò nella chiesa di S. Marco in Pordenone, e visitate da persone competenti, qui se ne dà una magra notizia.