185 1103. Documenti su Venzone e Oemtìna, illustrati da Valentino Ostermann. (Nozze Parussini - De Bona). — Udine, Cantoni, [1885]; pp. 12, 8°. (R.O-B.) Il primo, tratto dalla collezione Bianchi, è del 29 luglio 1254. In esso Glizoio di Mels assicura il capitano di Gemona che in Venzone si fa soltanto il traffico « vendendo et emendo in grosso » permesso dal patriarca. Il secondo documento, cavato dall'archivio comunale di Gemona, è anteriore, del 25 giugno 1252, ed è una deposizione sotto giuramento fatta innanzi a Enrico di Villalta e Giovanni di Cucagna, non dal solo Giovanni de Piane, ma da dieci testimonii, i quali, nelle discordie sorte tra Gemona e Venzone sulla materia dei confini e dei pascoli, attestano l’antico diritto della prima, contro le usurpazioni della seconda; alcuni di questi testimonii, come Cono di Artegna, narra di fazioni armate fra i due contendenti. Le dichiarazioni sono tutte favorevoli a Gemona e i testimoni risalgono con la loro memoria a oltre quarant’anni. L’Ostermann manda innanzi ai documenti alcuni interessanti ricordi storici intesi a chiarire l’argomento del doppio litigio, sia pel mercato di Venzone, al quale i gemonesi si opponevano, e finalmente fu tolto nel 1285, sia pei boschi e i pascoli sui monti di Sant’Agnese. Quanto alla supremazia ecclesiastica, solo nel 1834 Venzone si riscatti') con denaro dall’obligo del cereo alla pieve di Gemona. 1104. Documento sul passaggio di Enrico 111, publicato da Valentino Baldissera.. (Nozze Di Bernardo-Stringari) — Gemona, Bonanni, .1885; pp. 1, 4(R. 0-B.) Nell’11 giugno 1574 Enrico III, scrive Antonio Stancile di Gemona nel suo Memoriale ms., « viense da Polonia e passò per Italia e viense per Venzon dove____in casa de missier Paulo Biancon gli fu apparecchiato l’alloggiamento a spese del nostro Illustrissimo Dominio e della Patria. » Il giorno dopo udi a Venzone la messa e nel dopo pranzo si diresse verso Spilimbergo. La famiglia Di Bernardo è oggi proprietaria di quella casa. 1105. Slavi, Tedeschi, Italiani nel cosidetto « Litorale » austriaco (Istria, Trieste e Gorizia), del m. e. Giovanni Marinelli. (Negli Atti del R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti, Tomo ih, Serie vi, pag. 1093 e segg.) — Venezia, Antonelli, 1885; pp. 41, 8°. (R. 0-B.)