5 1863 (V. Volume!, pag. 20-28). Leggende e tradizioni friulane di Caterina Percoto. ( Nel Racconti delia medesima autrice, Voi. i, pag. 378 e segg., Voi. n, pag. 228 e segg.) — Genova, Gioventù, 1803; pp. 59, 16°. (B. C. U.J Anche delle tradizioni si dee tener conto, chi voglia penetrare bene addentro nella storia dei costumi. Qui sono ripetute'in friulano e tradotte in italiano sette di queste tradizioni, ma solo la quinta, dal titolo la rugiada di S. Giovanni, è veramente friulana anche nel contenuto, dacché ha la scena presso il villaggio di Moruzzo: le altre, intorno la Madonna, S.Giobbe, S. Marco e specialmente S. Piero, sono comuni a molte popolazioni d'Italia e di fuori. Quanto alle leggende, che sono raccolte nel primo volume e anch’esse tradotte, tre, cioè Lis aganis di Borgnan, presso il ludri all’estremità opposta al colle di Medea, Lis strijs di Germanie, che s’incontrano con quelle di Carnia su la cima de la Tenca (verseggiata, nel 1885, dal Carducci), e II chian blanc di Alturis, sopra Medea, riferentesi ai tempi napoleonici, erano stampate fino dal 1851 nella Giunta domenicale al Friuli. Di nuovo in questa edizione non v' ha che l’Uccellut di mont Chiauiìie, i, pag. 396-401, che si riferisce a certa fanciulla di Sfdeschiano che innamorò del figlio del comandante austriaco di Palma e, avendo ballato con esso, perdette ogni sua pace fino a morirne. 730. Elogio funebre di monsignor Giambattista Pisolini udinese, canonico della Metropolitana, direttore onorario della Casa delle Convertite ecc. ecc., letto nella chiesa delle Convertite il di 21 aprile 1860, trigesimo dalla morte, dal sacerdote Valentino Lic-caro. — Udine, tip. arcivescovile, 1863; pp. 52, 8°. (B. C. U.J Naque addi 2 dicembre 1781 in Udine, nella parrocchia di S. Giorgio, da Antonio e Francesca Rizzi mugnai. A 24 anni entrò professore di umanità nel Seminario; più tardi professò filosofia e matematica. A 36 anni fu fatto pievano di Tarcento. Dopo ventun anno di ministero parrocchiale, sul quale l’autore si diffonde (p. 11-24), il Pisolini fu nominato canonico di Udine. Mori nel 22 marzo 1860. L'elogio si chiude con un'appendice di documenti e schiarimenti.