157 io iì>. I tedeschi sul versante meridionale delle Alpi, ricerche storiche del prof. x\rturo Galanti, opera premiata dal Ministero della Publica Istruzione. — Roma, Accademia dei Lincei, 1885 ; pp. 252, 8° gr. (R. O-Ii.J Di capitale importanza anche per il Friuli apparisce questo dotto lavoro, meritamente premiato, nel quale si toccano questioni oggi dibattute fra gli scienziati con molti argomenti e non minore passione. A chiarire la origine e la dimora di colonie tedesche nel versante meridionale delle Alpi soccorrono la tradizione, la storia, i costumi, la lingua, l’etnografia, le memorie; e l'autore naturalmente divise il suo lavoro in due parti, nella prima esaminando le varie ipotesi ed esprimendo le proprie idee, sempre informato ad acuta critica (pag. 11-169), nella seconda confutando la famosa scuola politica moderna ch’egli chiama austro - tedesca (pag. 171-252). Per ciò che spetta alla regione orientale d’Italia (pag. 17), l’autore nota i tre luoghi di Sappada (Bladen), Sauris (Zahre) e Timau (Tischel-wang), dove i tedeschi riuscirono a stabilirsi solidamente, mentre altri paesi e castelli ebbero solo nome tedesco. Il Galanti pensa che gli elementi delle isole tedesche del Friuli sieno costituiti di goti, alemanni, franchi e longobardi, e, quanto a Sauris, confuta l’opinione del Mupperg e-dello Czòrnig (V. n. 588) che la popolazione vi fosse puramente longobarda o franco-bavarese (pag. 99); gli abitanti di Timau furono minatori al servizio dei Savorgnani (pag. 100), e a Sappada accorsero tedeschi fuggenti le angherie del conte di Gorizia (pag. 102). Discorre, citando i documenti publicati dal Joppi e illustrati dal Miihlbacher (V. n. 569 e 951), della ribellione famosa di Rotgaudo (pag. 82-83) e, per l’epoca feudale, mostra ad evidenza che i signori tedeschi, fondatori di castelli in Friuli, non trassero seco di Germania anche i coloni ; in ciò lo conforta la opinione espressa dello Zahn (V. n. 622 e 941). — Nella seconda parte l’autore prende principalmente in esame gli errori dello Schneller; il capitolo vii ha speciale riguardo al Friuli (pag. 235-243), di cui Vinvocano a testimonianza d’italianità gli statuti comunali fra i più antichi d'Italia, e la differenza capitale fra l’enorme maggioranza del popolo indigeno e la minoranza della nobiltà tedesca, che scemò quando ai patriarchi d’Aquileia d'origine teutonica prevalsero quelli d’origine italica e scomparve allo stabilirsi della dominazione veneta. Va consultata anche una nota ( pag. 236) sull’origine romana del castello di Udine. — Questo lavoro venne universalmente ap-