68 In occasione della morte del conte di Chambord, il Corriere ri-publica il capitolo v della storia del Yascotti (V. Valentinelu, Bibliografia del Friuli, pag. 224), dove è parlato della morte dell’avo di lui Carlo X, ultimo dei Borboni regnante in Francia, avvenuta di un violento assalto di colèra il 6 novembre 1836 in Gorizia dove era giunto poc’anzi, il 20 ottobre. Segue, tradotto dal latino, VAtto di ricevuta del corpo di Sua Maestà Carlo X compilato dai RR. PP. Francescani. 800. Antichi testamenti tratti dagli archivii della Ccmgrega-zione di carità in Venezia. ( Per la dispensa delle visite 1884) — Serie Seconda. — Venezia, Società M. S. fra comp.-tip., 1883; pp. 42, 8°. (R. O-B.J Fra i quattro testamenti raccolti in -questa serie) vuol essere registrato quello di Marco Valperto detto della Vigna patriarca di Grado (pag. 21-27), in data 29 settembre 1314. Il Valperto, prima che patriarca di Grado, succeduto a fra Paolo Gualducci domenicano, era stato pievano di S. Giovanni Grisostomo, poi vicario generale del vescovo di Castello ed arciprete della cattedrale di S. Pietro. Il testamento ha disposizioni curiose per l’aquisto di salterii e antifonarii, per la liberazione di uno schiavo « Matheum dictum Moro qui nobis fuit donatus. > Lasciava una abitazione a S. Paterniano, alquanto denaro, e una biblioteca che gli esecutori testamentarii (commissarii) dovevano vendere. Tutti sanno che il patriarcato di Grado erasi trasferito a Venezia, se non, per allora, stabilmente, fino dal 1026. hot. Cenni storici sull’antico santuario della Madonna del Monte sopra Cividale del Friuli, raccolti dal sacerdote cividalese Luigi-Pietro Costantini miss. ap. — Udine, Patronato, 1883; pp.46, 16°. (B. C. U.) Dà un cenno storico dell’antico Forum Iulii e riferisce due iscrizioni romane, tuttora murate nell’odierna Cividale, di cui accenna la bella posizione geografica. Descrive poi il castello del Monte, riferendo per intero la canzone manoscritta che Giovanni di Zucco dettò mentre infieriva la peste nel 1598, e che fu tolta alla Barto-liniana di Udine. Il santuario si fa risalire al secolo sesto, secondo una memoria che il vescovo di Parenzo Cesare De Noves asserisce di aver Ietto in Roma, ma il primo dato meno incerto è del 1015: