124 di Garda, scoppiata nel 1487 tra la república di Venezia da una parte e dall’altra Sigismondo d’Austria e i conti d’Arco uniti ai vescovi di Trento e di Bressanone, Girolamo Savorgnano ventenne liberò bensì la Patria, ma per precauzione il Luogotenente ordinò che si facesse in Tolmezzo il ruolo di 173 uomini atti alle armi, assegnando loro i posti da difendersi in caso di una nuova invasione e giovandosi di uomini di fuori, non nominati nel ruolo, ma nel numero complessivo di 46. Nel ruolo appaiono maestri di scuola, notai e perfino preti. Sono questi i documenti che si publicano dal-l’Ostermann da una copia tratta daU’originale esistente nell’archivio municipale di Tolmezzo. Molti fra i nomi della seconda nota, non appaiono nel ruolo, e perciò i documenti meritano uno studio più approfondito, anche sotto altri aspetti. Nella premessa storica l’autore accenna ai provedimenti anteriori per la difesa di Tolmezzo, cominciando dal 1280. 981. Della fedeltà di Tolmezzo e della Gamia verso la república veneta, all'epoca della lega di Cambrai, narrazione di Luigi Pekissutti, con 7 documenti inediti. (Nel volume: Prose e Versi per nozze Schiavi-Bressanutti, pag. 35 e segg.) — Udine, Doretti, 1884; pp. 19, 4°. (R. O-B.) Con la scorta degli storici friulani l’autore premette alcuni cenni che lo conducono alla celebre vittoria di Cadore in cui si segnalarono gli uomini di Tolmezzo agli ordini immediati dei Savor-gnani. Quando poi gli imperiali nel 1511, accampati a Rivis del Tagliamento, occuparono tutto il Friuli, sperarono ridurre la terra di Tolmezzo, prima blandendola, poi minacciando, se non si fosse piegata, di distruggerla, devenientes ad totalem vestram erailica-tionem, quoti aliis ei'itis exemplum. Ciò s’impara da un documento inedito del 23 settembre. Ma Tolmezzo mantenne a Venezia la sua fedeltà, confortata da una lettera, pur inedita, del doge Loredano, in data 26 settembre. Dal suo canto minacciava nuovamente il capitano cesareo, ma infine smetteva lo spavaldo linguaggio, invitando camici e tolmezzini « a l’obedienza » nel campo di Padola in Cadore. La tregua pose line per allora a tali agitazioni. Ma nel 1514 le cose mutarono aspetto: gli imperiali, padroni di nuovo del Friuli fino a Venzone, chiesero a Tolmezzo di arrendersi; però nei due Consigli del 13 e del 14 febraio fu risposto dapprima di non voler prestare obedienza all’ imperatore, e poi che si aspetterebbe il pa-