210 ottobre 1747. — Gli altri due sacerdoti qui ricordati furono G. B. Pasqualis nato nel 23 novembre 1722, e Daniele Sabbadini seniore nato il 14 settembre 1730: quegli dotto nelle lettere greche e latine, questi nella teologia: furono cooperatori della chiesa cui contribuirono ad abbellire e morirono ambidue nell’anno 1809. U.K5. Gli illustri viaggiatori italiani con una Antologia dei laro scritti, per Pietro Amat di S. Filippo — Roma, «Opinione,» 1885; pp. vili-518, 8° (S. A. F.) Trovano luogo in questa interessante raccolta anche tre viaggiatori friulani, cioè Odorico da Pordenone (1314-1330), Basilio da Gemona (1683-1701) e Antonio Zucchelli da Gradisca (1689-1704). Del primo e del terzo l’autore cita qualche brano delle opere, e, narrando la vita di tutti e tre, fa tesoro della critica odierna. Di Odorico (pag. 19-31), di Basilio Brollo (pag. 295-297) e dello Zucchelli (pag. 309-318) fu già parlato in molti punti della nostra Bibliografia con qualche particolare, riferendosi quei cenni a pu-blicazioni di maggiore importanza che non sia la presente, la quale però dà notizie precise e curiose. il.IT. Un P. Cappuccino di Gradisca, missionario al Congo, di Anonimo. (Nell'ü’co del Litorale, 5 marzo 1885, n. 19) — Gorizia, Ilariana, 1885; col. 2, fol. (R. E. L.J Anche YEco (V. n. 728, 1156) ricorda il nome e le geste del celebre missionario Antonio Zucchelli e cita l’autore di questa Bibliografia e il Manzano, correggendo l’anno, 1696 in 1697, in cui il Zucchelli sarebbe stato destinato alla missione nel Congo e affermando che egli non fu di famiglia baronale, dacché tre sole se ne contano di siffatte in Gradisca, cioè i De Fin, i Lottieri e i Ba-selli. Le correzioni però riguardano l'autore della Memoria letta all’Accademia di Udine. (V. n. 728) 1158. Giuseppe Dondo. — Le curiositad sacomade, confabu-lazion fra sior Intendo, so muir siore Sem peonie e sior Minigul. (Nozze Del Missier-Comelli) — Cividale, Fulvio, 1885; pp. 19, 8°. (R. O-B.J Significa: La curiosità pasciuta, ed è un dialogo umoristico in dialetto, composto nel 1874 in occasione della scoperta della tomba attribuita a Gisulfo (Y. n. 322 a 331, 364). Lo notiamo qui