217 Santo Uffizio in Venezia. Fuggito da Capodistria, il Vergerio non voleva sottrarsi al processo, ma chiedeva che fosse affidato esclusivamente al patriarca di Aquileia. Gli fu finalmente consentito, aggiungendosi al Grimani l’altro presidente e vicedelegato pontificio monsignor Giovanni della Casa. Allora il Vergerio, alla metà di marzo 1546, tornò da Riva di Trento a Venezia, mentre il vicario del patriarca recavasi con altri a Capodistria per nuove testimonianze. Il processo rimase sospeso, ma le trame dei nemici del Vergerio si riannodarono nel 1548. Nella seconda parte del suo dotto e accurato lavoro il Ferrai cerca in quale misura il Vergerio iuiziasse il movimento religioso in Friuli e nell'Istria, completando con proprie indagini quanto ne scrisse C. H. Sixt nell’opera P. P. Vergerius, Brunswick, 1855, pp. xvi-602; il Vergerio non divenne luterano, giacché, non rinunziando al suo vescovato, voleva solo separare le chiese dell'Istria e del Friuli da Roma papale. Qui in Udine la riforma penetra nei monasteri: il Vergerio ebbe relazione con la badessa di S. Chiara, Cornelia Simoncini da Udine, e pare che ivi si trovasse una sua parente di nome Orsa, come risulta da certe lettere che il Vergerio scriveva di Germania nel 1555 alla sorella Anna. Di sommo interesse, anche per il Friuli, sono le istruzioni che il Vergerio dà da Tubinga al nipote Aurelio che allora si recava in Italia e, fra altro, dice: « Se alcun gentil-huom del Friul voi mandare ì fioli ad imparar la lingua, o a studiare in Tubinga, io mi ofl'ero tenerli in casa senza guadagno. » — Nello scritto: Pierpaolo Vergerio il giovine a Padova, che lo stesso prof. Ferrai publicava ueìYArchivio Storico per Trieste, l'Istria e il Trentino, Voi. xi, pag. 72-78, è accennato a Marino Grimani patriarca d’Aquileia che nominato cardinale nel 1528 udi un discorso direttogli dal Vergerio allora avvocato eloquente. — Il prof. Paolo Tedeschi dà un larghissimo sunto dell’opera del Ferrai nella Provincia dell'Istria, 1, 15 giugno, 16 settembre, 16 ottobre, 1 e 16 dicembre 1885,-n. 11, 12, 18, 20, 23, 24. Per un errore occorso, e fion la prima volta (V. n. 823), al tipografo, è ristampata nel n. 20 oltre una colonna apparsa anche nel n. 18 intorno al movimento riformatore che fu popolare nell’Istria austriaca e nella Liburnia, non nell’Istria Veneta e nelle altre provincie dell’Italia orientale (Trieste, Gorizia, Gradisca) soggette all’Austria.