112 o57. Il patriarcato d'Aquileia dal 1304 al 1412, studio di Vincenzo Marchesi. ( Negli Annali del R. Istituto tecnico Antonio Zanon di Udine, Serie n, Anno li, 1884, pag. 135 e segg.) — Udine, Seitz, 1884; pp, 55, 8°. (S. A. F.J Questo studio importante e coscienzioso fa seguito al precedente che il medesimo autore condusse su Giovanni di Moravia (V. n. 844); egli si professa riconoscente di talune ricerche al dott. Vincenzo Joppi, e veramente nel narrare le vicende del patriarcato aquileiese sotto il Gaetani, il Pancera e il Da Ponte,-il Marchesi attinse abbondantemente con sana critica ai documenti editi e inediti, fra i quali ci piace singolarmente notare le lettere del Pancera stesso, manoscritto della biblioteca arcivescovile di Udine, che meriterebbero di essere publícate e comentate a chiarire non meno la storia del piccolo scisma aquileiese, che del grande scisma occidentale, il quale fa riscontro a quello. Tempi agitatissimi, intorno ai quali ci sarebbe piaciuto veder meglio divisata anche la parte che tennero i Carraresi amici della comunità di Cividale. Prima il Friuli aveva avuto un patriarca, il Gaetani, giudicato da Pierpaolo Vergerio come bestia che non sarebbe atta a reggere nè pure una chiesa di campagna (pag. 141), poi ebbe le agitazioni dello scisma, miste ai tentativi sempre crescenti della república veneta per annettersi tutto il paese, onde, aU'avvenimento di Lodovico di Teck, Nicolussio della Torre potè scrivere con verità a suo figlio: di esto son io ben certo che la Patria è totalmente desfata (pag. 189). ».-»*■4. 5. Marco Evangelista, il nostro padre nella fede; Vita di S. Ermacora e Fortunato ; Cenno stoi'ico delle principali vicende a cui andò soggetta la chiesa di S. Ermacora ; Cantica, operette del can. G. B. Foschia. — Udine, Jacob e Colmegna, 1884; pp. 67, 8°. (C. B. U.) Questi argomenti sono compresi in un primo volume, non seguito da altri, di scritti del canonico Foschia. Di S. Marco (pag. 5-27) c’interessa quello che l’autore ne dice come fondatore del patriarcato d'Aquileia; intorno ai SS. Ermacora e Fortunato (pag. 31-56) si diffonde alquanto più, ripetendo le storie e le tradizioni molto divulgate sul loro conto: ma il cenno storico sulla chiesa aquileiese (pag. 57-62) potrebbe essere meno succinto e affrettato. Nei due primi lavori abonda la retorica, ma c’è poca o nessuna novità di ricerche.