180 1006. Investitura feudale di Ottone I'regonia di Spilimbei'flo data dal conte di Gorizia, documento inedito. (Nozze Moretti-Spi-limbergo) — Spilimbergo, Menini, 1885); pp. [8], 8°. (B. C. U.J E del 24 maggio 1255 e fu data in Cormons. Il documento è tratto da una copia fatta in Gorizia nel 1791. > loor. Le scuole publiche in Udine nel secolo xv, opera postuma dell’ab. Domknico Ongaro riordinata dall’ab- Giuseppe Bianchi. (Per la premiazione agli alunni del Collegio-convitto Giovanni da Udine, nell’anno scolastico 1884-85) — Udine, Patronato, 1885; pp. 74. 8°. (B. C. U.J Dal manoscritto autografo del Bianchi, conservato nella biblioteca di Udine, si publicò questo lavoro, che è la prima parte dell’opera. Lo scopo che s’era proposto l’Ongaro, per eccitamento dell'arcivescovo Gradenigo, era di dar notizie al Tirabosclii dello stato della coltura in Friuli dal quattrocento in poi. Il libro ha un interesse grandissimo essendo compilato in molta parte sulle notizie autentiche degli Annali della città di Udine, ma si limita alle scuole di Udine di gramatica, e a un tale condotto per insegnare anche in lingua Teutonica. La serie cronologica, e illustrata con la notizia suU’ammontare degli stipendi, sulla durata della condotta, sulla valentia del titolare, sulle gare sorte in Consiglio e cosi via, comincia con Giovanni da Spilimbergo nel 1400 (pag. 2) e termina con Daniel Gaetano da Cremona e Francesco Diana da Cordovado nel 1496 (pag. 68-73). Giovanni da Spilimbergo ed il Diana occupano invero del loro nome le scuole di Udine per tutto il secolo xv, esseiido il primo stato ricondotto più volte e per molti anni, e il secondo avendo cominciato a insegnare nel 1455. Oltre questi due, altri sette friulani furono condotti, nel decorso del quattrocento, alle scuole di Udine, mentre vennero tre maestri da Padova, e i famosi Uranii da Brescia o da Salò (V. n.-986), donde era anche maestro Giacomo, e uno per luogo da Treviso, Pirano e Pola, altre terre della republica, e perfino da Ferrara. Pesaro e Fondi: di quattro non si dice donde capitassero. Marc'Antonio Sabellico, che in questo secolo fu il più insigne maestro di eloquenza in Udine, era nato nella campagna romana, ma venne a noi da Venezia, mentre il solo udinese che apparisca nell’opera è Gregorio Amaseo.