198 11 vì». Colonna miliare nella villa di Vendoglio. (Nel Giornale di Udine, 15 luglio 1885, n. 167) — Udine, Doretti, 1885; col. 1, fol. (S. A. F.) Appartiene ad Augusto nel suo 13"“ consolato, cioè al 752 di Roma (2 av. C.). Era nota fino dal secolo xvi al Valvasone di Ma-mago che la diede scorretta, e il Mommsen, C. I. L., Voi. v, parte n, pag. 937, n- 7997, ne aveva proposto una migliore lettura. Scomparsa, fu scavata a questi di dal parroco di Vendoglio ab. Antonio Bazzara che ne fece dono al museo friulano di Udine. — V. anche la Patria del Friuli, 15 luglio 1885, n. 167, e il Cittadino italiano, 15-16 luglio 1885, n. 155. 1130. Citrina ini Obergailthal (Kàrnthen). — Ergebnisse der un Auftrage der Antropologischen Gesellschaft zu Wien im Jahre 1884 vorgenommenen Ausgrabungen, eine Vorstudie zu weiterer Localforschuug, von A. B. Meyer. — Dresden, Hoffmann, 1885; pp. 104, 4°, con 14 tavole, (B. C. U.) Questo libro, dedicato dall'autore al celebre geologo Ferdinando von Hochstetter, tratta degli scavi praticati e degli oggetti trovati in Gurina, piccolo paese nella Gailthal (valle della Zeglia), in vicinanza di Dellach alle pendici più basse del monte Jauken. L’autore descrive lungamente la località degli scavi e le diverse cose venute in luce, le quali non entrano nella nostra Bibliografia. Solo a p'ag. 86 esso comincia a trattare della geografia deil’alta valle dalla Zeglia e, detto alcun che degli antichi abitatori di essa, i quali erano i Celti confinanti a Zuglio (Julium Camicum) coi Carni, afferma che ai tempi romani Gurina deve essere stata una città a bastanza importante. Asserisce che la strada traversante il m. Croce, tuttoché non fosse posta in luce storica che al tempo di Giulio Cesare, pure deve essere stata conosciuta dagli antichi Celti, poiché era il loro sbocco necessario verso il sud e la comunicazione con Aquileia per Tolmezzo e Udine. A pag. 90 l’autore ricorda Je due iscrizioni romane, già illustrate dal Mommsen, che si trovano poco lungi dal passo di m. Croce, come pure quella dell'anno 373 d. C., pure citata dal Mommsen, ed è nella località detta mercato vecchio, fra il passo di m. Croce e Timau. Però l’autore ci dice di nuovo che Nicolò Silverio, ben nota guida di quei monti, gli fece sapere trovarsi in quei, pressi altre due lapidi cadute con lo scritto in basso. Una delle due pare che 70 o 80 anni fa fosse