I >f) anche questa di Gemona offre un frammento della storia del teatro, essendovi memoria di due commedie recitate nel 1562 e nel 1619 e dell’Aminta del Tasso rappresentata nel 2 marzo 1631. Dopo la metà del secolo scorso furono cantati melodrammi giocosi da dilettanti gemonesi. — Un’altra edizione del presente opuscolo usci nell’appendice al Friuli 21, 22, 23 novembre 1883, n. 278-280, col. 16. Sé’5'7'. Fólium periodicum Arrhidioceseos Goriliensis, mdcccj.xxxiii Volumen Nonum, redigente Joanne d.re Flapp. — Goritiae, typis Hilarianis, 1883; pp. 8-384, 8° gr. (B. C. TJ.) Continua questa utile publicazione mensile, ma la parte storica vi trova un posto più ristretto che nei precedenti volumi (V. n. 702). Vi si legge solo la storia della parrocchia di Farra, con molti particolari interessanti; ne è autore il prof. K . . . e naturalmente è scritta in senso slavo, come si deduce fino dalle prime parole che vorrebbero prevenire le facili obiezioni : « nemini mirum et peregrinum videatur, si absque ulla ambage statim asserere au-deam, loco nomen dedisse Slavos; » e lo fa derivare da « fari » cioè parocchia. Farra è nominata la prima volta nel 1177 in un diploma del Barbarossa. L'illustrazione documentata della serie dei vicari di Farra, anche giovandosi di appunti di poco conto, giunge, in questo volume, all’anno 1666 (V. n. 966). La cronaca diocesana potrebbe offrire qualche elemento alla storia futura. w.-ìh. Il castello di Gorizia, per Giuseppe barone Formentini. (Nell’appendice al Corriere di Gorizia, 12, 16, 19 maggio 1883, n. 38-40) — Gorizia, Patemolli, 1883; col. 12, fol. (li.O-B.) Tutti sanno che intorno al 1000 Ottone III concesse ai fratelli Mainardo e Corrado di Gorizia di costruire case presso il loro castello di origine più antica. Nel 1307 quelle case, cresciute di numero, ebbero privilegio di città, mentre pochi anni prima, nel 1299, Bonifazio Vili aveva concesso ai goriziani l'erezione di una chiesa, .però dipendente da Salcano: terminata nel 1358, fu intitolata al S. Spirito. Massimiliano re eletto fortificò il castello per la guerra del 1508, ma nell'anno seguente il nuovo e solido muro di cinta fu costruito dai Veneziani vincitori, e le torri compiute. Ferdinando 11 nel 1534, continuò le opere fortificatorie, rese necessarie dal timore delle invasioni turchesche; però nel 1573 lo guardavano solo quattro soldati col salario di 335 fiorini annui. Fino al 1274 risiedettero nel 6