120 di inserire qui alcune notizie storiche che gli erano naturalmente suggerite dai luoghi pei quali ebbe a passare, cioè Maniago-Libero, Andreis, Barcis, Claut. Per far figura a buon mercato egli si diede a saccheggiare l’ottimo libro di monsignor Degani sulla Diocesi di Concordia (V. n. 573), attingendo sui luoghi altre notizie, come i particolari dell’incendio di Barcis nel 1858. i)7y, Lettera della comunità di Moggio a Giorgio Contarmi, luogotenente della Patria del Friuli. (Nozze Concina-Sperotto) — Venezia, Filippi, 1884; pp. 16, 8°. (R. D. P.) Fu cavata da un ms. della Marciana e porta la data del 5 maggio 1636. La comunità di Moggio, nel mandare al Senato tre inviati dai tre quartieri (Moggio, Resia e Resiutta, Chiusa e Pontebba), li accompagna con questa lettera al luogotenente, dove, ricordate minutamente le gravezze cui è soggetta la comunità per custodia di passi, o per decime e affitti all’abate, o per mantenimento del ponte, chiede al Senato non voglia colpirla della nuova imposta fissata nell'anno innanzi sul campadego (prediale). : s. I na gita al Montasio attraverso i secoli e le pergamene, di Giovanni Andrka Ronchi. (Nella Cronaca della Società Alpina Friulana. Anno iu, pag. 121 e segg.) — Udine, Doretti, 1884; pp. 52, 16°, con veduta a colori. (R. O-B.) La massima parte dei numerosi documenti qui raccolti e intramezzati da breve istoriato, riguarda la famiglia di Prampero, un tèmpo chiamata di Gemona, la quale risale a Mattia nel 1100. I Prampero hanno da oltre due secoli una lite, sopita ma non definita, contro i comuni di Chiusa e di Raccolana per i pingui pascoli del Montasio (montem Habilem, mnntem Agium, Montasium), nell’altipiano alla base meridionale dove sono le tre antiche casere di Pecollo, Parte di Mezzo e Larice. Anzi i Prampero, fin dalla metà del secolo xm, si nominarono di Mons de Mollaso. Nel 20 luglio 1392 furono ascritti alla cittadinanza udinese. 11 primo documento della presente illustrazione è del 1020, cioè il testamento col quale il conte Cacellino, donava al monastero e all’abazia di Moggio, da lui fondati (,V. n. 197), una parte del Montasio. L’autore coglie il destro di trattare brevemente anche della fortezza della Chiusa, sulla quale i signori di Prampero esercitarono per lungo tempo diritti feudali (pag. 127-133), le cui ultime vestigie scomparvero