445 MDIX, GIUGNO. 446 Noto. In questa matina il serenissimo principe nostro fo per palazo a li zudegadi, a exortar si fazi raxon, che per avanti za più di do mexi non è stato etc. Item, in colegio fo fato scurtinio dii provedador sora i stratioti in Hislria, con ducati ... al mexe per spexe. Et rimase sier Francesco Pasqualigo, clio-me qui soto apar. Et etiam fo fato uno provedador e synico a la Mota, justa la parte presa eri nel con-sejo di X, con ducati 20 al mese. Et rimase sier Do-menego Trivixan, savio ai ordeni, qual tolse rispe-to ad aeetar; tamen à pena ducali 200 a refudar. E ledo provedador di stratioti in Hi stri a. Sier Nicolò Zorzi, fo a la justicia vechia, quondam sier Antonio, cavalier. Sier Hironimo Zorzi, fo sopracomito, quondam sier Andrea. Sier Anzolo Querini, fo cao di 40, di sier Zanoto. f Sier Francesco Pasqualigo, fo sopracomito, quondam sier Vetor. Sier Marco Bragadin, fo sopracomito, quondam sier Zuan Alvise. Sier Marco Marzello, quondam sier Jacomo Antonio, cavalier. Provedador e synicho a la Mota. Refudò 7 Sier Domenego Trivixan, savio ai ordeni, di sier Zacaria. Sier Zuam Dolfim, fo auditor novo, quondam sier Nicolò. Sier Lorenzo Salamon, fo auditor novo, quondam sier Piero. Sier Jacomo da Canal, fo auditor vechio, quondam sier Bernardo. In questo zorno fo dito esser (etere di Trento, dii vescovo Pizamano, bone. Tamen non fo leto alcuna cossa im pregadi, ma fo nel consejo di X. Item, certo che sguizari à roto di sopra al stato di Milan e sono sublevati contra il re di Franza. Altri disse, l’archiducha di Bergogna haver roto di sopra a Franza. Item; fo uno che diceva : Ozi consejo, doman pregai. Non farè più podestai. E1 qual è sta retenuto per li cai di X. Etiam altri molti per varie parole è sta retenuti ; e ozi uno, in fontego di la farina, perchè ’1 disse aver speranza che Franza vegneria etc., li fachini el prese e fo mena im prexon. Item, fo dito esser sta preso uno trombeta dii re di Franza a Liza Fusina, portava le-tere in questa terra. Or, sia quel si voglia, im pre-Som ne son molti per il consejo di X, chi per dubito, chi per parole, chi per altro. Di Padoa. Par non andavano più drio a cavar 211 là, acciò F aqua andasse nel Bachajon over Brenta vechia ; et haver lhoro, nescio causa, sospeso tal opera. Noto. Zitolo di Perosa, contestabele, qual fo ferito ne la bataja con franzesi, et venuto di qui, par la Signoria lo chiamasse in colegio e Io mandasse in campo, e li dà ducati 400 di provision a l’anno et farà 1000 fanti etc. A dì 28. Da matina in colegio vene fra’ Lunar-do da Prato, governador di cavali lizieri, vien di campo, di Mestre, et disse alcune cosse con li capi di X; il zorno driedo ritornò in campo. Et nota, a dì 26 di questo, la matina, etiam in colegio vi fu domino Antonio di Pij, condutier nostro, qual porta barba per la rota. Si scusò molto, e che l’era imputato non haver investito col suo squadron, che a lui tochava, dicendo quel dì era scalcilo dii campo con il Brandolim, et al fato d’arme si ritrovò esser col capitanio zeneral, e lassò al governo dii suo colo-melo domino Jacomo Secho, qual non volse investir etc., dicendo molte cosse in sua excusatione. A nona vene letere di Roma, di 23, di cardinali Grimani et Corner, erano in zifra. Item, per una barella venuta di Ancona, patron Zorzi Vida, se intese, che sabado, a bore .., li oratori nostri, vano a Roma, erano zonti lì in Ancona, ben visti e honora-ti, et li era preparato le cavalchature, et andavano quella sera a Loreto alozar, mia ... di lì ; tamen di la sua commissione, che li fo mandata driedo, con una barella per Lorenzo Trivisam, lhoro secretano, 0 se intese esser zonta. Fo dito, Jacomin di Val Trompia, contestabele, era nel castello di Cremona, qual è molto imputato de infìdelità e aver tratà lui di darsi a Franza, si dice dia vegnir in questa terra a justifìcharsi. Et Jo noi credo, et vedendo, starò in dubio si l’hè vero. Noto. In questa terra sono ancora certi cremo-nexi, retenuti parte im palazo, in caxa dii capitanio di le prexon, parte in la terra, con segurlà di Bata-jon, et sono numero ... La nome di qual sarano qui soto posti. • Di Udene, di sier Zuan Paulo Gradenigv, 211* loco tenente. Come havia fato una crida: il primo