515 MDIX, LUGLIO. nari in zecha sia come quelli meteno arzenti. Et fu presa. Fu posto, per i consieri, che sier Antonio Zusti-gnan, dotor, è andà vice loco tenente in la Patria, possi esser tolto in ogni oficio e rezi mento nel tempo starà fuora, la qual parte non se intenda presa, si non la sarà inessa a gran consejo ; el presa, il di se-quenle fo messa a gran consejo. Ave 150 di 110, (¡00 e più di sì ; et fu presa. Fu posto, per i savij d’ acordo, elezer orator al re di romani, con cavali 10, a spexe di la Signoria nostra, et si partì con la commission li darà questo consejo. Ave 32 di no; et fu preso. Et alcuni tene fo malia oppinion ; ma ancora non l’haiio mandato, licet sia sta electo, qual orator sia electo per scurti-nio. E cussi fo electo sier Alvise Mocenigo, el cava-lier, savio a terra ferma. El qual volleva refudar, vedendo non poter far proficuo; e il doxe volse ace-ptasse, et cussi aceptó. Scurtinìo di orator al re di romani justa la parte presa. f Sier Alvixe Mozenigo, el cavalier, fo am-basador al re dì romani, quondam sier Thomà.........124 Sier Zorzi Pixani, dotor, cavalier, fo am- basador al re di romani.....68 Sier Francesco Capello, el cavalier, fo am-bassador al re di romani .... 38 Sier Vicenzo Querìni, dotor, fo ambasa- dor al re di romani......38 Sier Antonio Condolmer, fo savio a terra /erma, quondam sier Bernardo..... Sier Zuan Corner, fu savio a terra ferma, quondam sier Antonio . . . ; .... Sier Nicolò Micbiel, dotor, fo di pregadi, quondam sier Francesco , . . . . ,. Non, Sier Nicolò Michiel, dotor, cavalier, procura tor .............. Non, Sier Piero Pasqualigo, dotor, cavalier, fo ambasador al re di romani, non si provò, per esser a le raxon vechie , .... Fo posto, per i savij, scriver una letcra a li ele-ctori di l’imperio e le terre franche, commemorando quello ha fato za più di 1000 anni questa república in defensión di la fede christiana, et la spe-xa grande in defensión di la Chiesìa ; et horra il papa, 242 ¡1 re di romani, il re di Pranza e il re de Spagna hano concluso capitoli a Cambrai, pernitiosi, a ruina di lutto il stado nostro, e tutti Ihoro ne hanno auto quasi il tutto, et più voleno far ogni mal contra questa chrìstìanissima republica, e za il re dì romani è con zente contra di nui, non obstante le trieve fa-,te etc., per tanto li avìsemo, acciò provedino a questo, chome a lhoro parerano; et molte parole, ut in litteris. Presa; et fo comandà di queste letere grandissime credenze. Fu posto, per ì consieri, e intrò ì savij di colegio, alento le occorentìe di presenti tempi, di elezer 3 savij dii eonsejo dì zonta al colegio, per mexi 3, e posino esser tolti quelli poriano esser, e non cazi caxa ni procuratia etc. Et presa. Fato il scurtinìo, rìmaseno sier Antonio Trun, procurator, fo savio dii eonsejo, 126; sier Marco Bolani, fo savio dii eonsejo, 104; sier Zacaria Bollini, fo consier, 98. Soto sier Nicolò Michel, procurator, 93; poi sier Francesco Trun, fo savio dii eonsejo. Sier Zorzi Corner, el cavalier, procurator, ave 52 ; sier Zorzi Emo, fo savio dii eonsejo, quondam sier Zuan, cavalier, 51. Et altri senza titolo fonno tolli etc. Et in questo zorno tutti tre li cai di X, sier Marco Zorzi, sier Stefano Contarmi, sier Hironimo Que-rini, fonilo in camera di signor di note, a examìnar Francesco Beraldo, a la qual examinazion steteno 4 bore. Si racomandò molto, commemorò la morte di suo fradello, Alexandro, al Taro etc. Disse erano 200 lanze quelle sono a Cìtadella, videlicet 160 di signori di Gonzaga da Bozolo, 18 soi, 7 dii signor Pan-dolfo, e le altre, ut in depositione. Item, fanti 3000 comandati e scalzi ; et il re di romani, eh’ è a Sera-valle, à gran numero di fanti. Item, disse molte altre cosse, chome è in la relation. In questa sera tutta la terra fo in molo, perchè, sì diceva, a Padoa lì citadini è scampati, chi a Ferara. chi a Mantoa, chi altrove; et padoani aver leva San Marco, el si aspeta questa notle 4 oratori padoani ; e barche di Padoa andava con bandiere di San Marco per canal, cridando : Marco ! Marco ! Item, fo dito nostri di campo aver messo Citadella a sacho. Et noia, Frachasso è lì e ¡1 signor Pandolfo, e tutti do voleno il dominio di Cìtadella ; tamen non fu vero 0. Et è da saper, non poi più vegnir barche di Vicenza ni di Padoa, non le lassano vegnir etc. A Porto Bufolé, dove è podestà sier Alexandro Badoer, di sier Antonio, eri seguite, che hessendo venuto uno messo a dimandar quel loco per il re dì romani, esso podeslà rispose voler tenirlo per la Signoria, nè ha altro hordine di darlo; e, li citadini 242* volendo far eonsejo, tene modo indusiar al dì se-quenle e callo zoso di una faneslra dii suo palazo el