MIHX, MAGGIO. 214 dor di l’intrade, quondam sier Zuane.........83 Sier Zuan Corner, fo capetauio a Bergamo, quondam sier Antonio. . 46 Sier Nicolò Corner, fo podestà e ca-petanio a Trevixo, quondam sier Antonio.........53 Refudò f Sier Zorzi Emo, savio dii consejo, quondam sier Zuan, cavalier . . 118 Sier Domenego Delfini, fo prove-dador in campo, quondam sier Del fin.........50 Sier Andrea Loredan, fo luogo tenente in la Patria, quondam sier Nicolò.........73 Sier Piero Querini, fo cao dii consejo di X, quondam sier Antonio . . 38 Non. Sier Piero Duodo, efeonsier, quondam sier Luca......... Non. Sier Alvixe Malipiero, el consier, quondam sier Jacomo....... In questo zorno se intese esser teiere di Londra, di 26, in 3 merehadanti, zoè di sier.. ......Grimani, de sier Marin, sier Ferigo Morexini, quondam sier Hironimo, sier Lorenzo Pasqualigo, quondam sier Alvixe. Avisa la morte dii re certa, a dì 21, et creato il re il fiol. El qual zurò, de more, immediate poi coronado, far guerra al re di Pranza ; et presto si udirà di novo, zoè che ’1 passerà su la Franza. Itetn, le galie nostre di Fiandra partì a di 26 di Antona, scriveno il cargo, come in dite letere si contiem. Item, per via di fontego, in merehadanti, per letere di primo inazo, da Vormes, se intese la dieta esser risolta, dove è stato il re di romani, e concluso la dieta, zoè che ’1 vengi in Italia a incoronarsi con le arme ; el per haver il subsidio li bisogna da le terre franche, è stà rimessa a una altra diete a Olmo, la qual si farà questo San Zuanne; et che ’1 debi vegnir questo avosto. Item, che sia leva senza tempo alcun la scomunicha, fata contra la Signoria nostra, imperiai, per caxon di quelli di la Scala etc.; sì che merehadanti todeschi possi no vegnir libere è star e merchadantar a Veniexia. Noto.- Hessendo pei» avanti venuta in questa terra la nova, che sier Hironimo Landò, quondam sier Piero, sopracomito di una galia sotiì in Cypro, era morto, et molti non lo credeva, tamen horra si ave la verità, che ’1 morì a dì.., et li soi parenti et suo fradello levono coroto ; e di la sua galia fo posto vice sopracomito sier Antonio Memo, quondam sier Francesco, fo camerlengo in Cypri, qual ivi era per il rezimento di Cypro, perchè la galia sta de lì. Di, Cremona, di 8, hore 3. Come in quella ma- 102 * lina era stà apichalo lì un Job dal Castelazo, faine-glio de Borso Zacho, che è bandito per rebello di Cremona e di terre e lochi di la Signoria. Item, hanno uno altro relenuto, dice malierie, e di trala’ è in Crema etc. Item, per uno venuto di là di Po, hanno che in quella matina le zenledil marchese di Mantoa hanno passato Po, podio di soto dal Corno Vechio, con li burchij ..., erano preparati lì. E dice che le zente d’armò non arivano a 200 lanze ; e non ha oltra 2000 fanti de diverse natione el è malissi-simo in bordine, nel numero de li qualli è Jacomo Corsso con 500 provisionati et uno capetauio de la Corna con 300. Dice haver inteso, per bocha dii predilo Corso, che lì al Corno expetano bordine de andar in zoso a unirse con le altre zente francese, over de pasare Ada de soto Pizigaton, per divertir el campo che è in Geradada. Ha inteso insuper, clic quelli alemani, che erano passati da Fiorenzuola, conduti per el papa, perchè andaseno in Romagna, per ordinalion di francesi sono stà indrizate versso Lodi ; et questo numero alguni dicono che l’è da 3000, che, se cussi fusse, saria gran signali, che le forze de’ francesi non fosseno cossi grande. Item, per letere dii conte Vigo da Gonzaga si ha, come venere, a dì 4, arivono a Milano 6000 sguizari ; e che ’1 signor missier Joan Jacomo di Triulzi è dentro di Lodi; el pare che in Lodi sia molto tumultuoso da il campo di qua. Copia di una le ter a di sier Zorzi Corner, el ca- 103 valier, procurator di San Marco, proveda-dor zeneral, data ini campo felicissimo, à dì 8 mazo 1509, bora prima noctìs, scripta a . sier Francesco, suo fiol, a Veniexia. Carissime filii etc. Te scrissi e ti am hozi brevemente il prender di questa terra ; hora, aciò che più particularmente intendi il tutto, ti farò questa altra. Che essendo re-duto- a lo pavione nostro tulto stracho, per esser stato (sic) luto ozi stato a cavallo per la expeditione di questa gloriosa victoria, che dirò cussi sono molti anni non esser aebaduto la mazor, perchè balliamo expugnato una terra in facia de lo exercito francese, sopra le rive de Adda, nè li bastò mai l’animo passar de qui a soccorer ditta terra, cossa de grandissima sua vergogna et gloria nostra et de le zenle italiane.