429 MDIX, GIUGNO. 430 di soto. Etiam vene in colegio sier Antonio Bon, fo provedador a Peschiera, et rimasto provedador al sai, domenega, per soi meriti; el qual si à risehatà per ducati..., tolti a Liza Fusina per uno mantoan. Et à scapolato la vita, non fo cognossuto, dice si chiamava Antonio di Este. Narra, certo sier Andrea da Riva esser sta apichato lì a Peschiera a uno ar-boro, et il contestabele, chiamato Vigo da Perosa, è vivo. Etiam fo apichato uno fiol dii dito sier Andrea da Riva, naturai. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. Noto. In questa sera fò la vizilia di San Zuane, et si suol far gran fuogi in questa terra, et horra fonno futi pochissimi et senza festa alcuna, che dimostrava la mesticia di la terra nostra. 204 A dì 24, domenega. La matina, in colegio vene sier Zorzi Corner, el cavalier, procurator, ritornato provedador zeneral di campo, el disse alcune cosse zercha Trevixo ; non vene con pompa, ma solum con li soi. Et è da saper, la terra parla di lui ; et si dice, sier Marin Morexini, avogador novo, lo voi in-trometer et menarlo, per esser sta causa di la rota, per aversi partito di campo senza licentia et venuto a Brexa etc. Et non voglio restar da scriver, chome eri matina, hessendo a lite sier Piero Mocenigo, quondam sier Francesco, paregno di sier Zaneto Soranzo; quondam sier Vetor, intravenendo li procuratori con sier Alvise Soranzo, quondam sier Vetor, venuto di Roma, con li qual intravien li Boli di sier Zorzi Corner predilo, perchè sua madre fo so sorela, or fono a certe parole, achadendo certa re-tention per alcuni oiìciali di sier Hironiino Donado, quondam sier Nicolò, da la beduina, lì ini palazo; adeo questo sier Alvise Soranzo, sier Nicolò Ven-drainin, quondam sier Pollo, et sier Filippo Capello, di sier Pollo, cavalier, snuò spade contra essi oficiali e li oficiali a lhoro ; tandem compite sopra queste parte litigante, che si deteno di parole. El altri ancora desnuò spade 1’ uni e l’altro, el sier Alvise Soranzo disse a li ■Corneri : Rebelli e fiol di uno rebello, che mi saziarò nel sangue di to padre, non vargerà 8 zorni, ini piaza, con molte parole, licei suo nepote fusse. E più levò, che ’1 Cardinal Corner, inteso la rota dii campo nostro, a Roma, andò a zena con li cardinali francesi. Vogio concluder è in gran disdila questi Gorneri ; e più si dice, la raina sua sorela, qual à Asola (sic), à mandato a conzar le sue cosse di Asola, con Lunardo da Diesano, a Padoa, zercha Asola, dandoli danari, et con l’imperador. Fo leto la deposition di sier Andrea Bondimier in colegio, el il sumano scriverò di soto. Per il qual se intese certa tajata fata a Lacise per veronesi contra guasconi e francesi. Itern, il re di romani si dovea abochar a Garda con il re di Franza; et non si à ’bo-chalo, perchè si dice francesi havea mandato a inbo-schar 500 cavali versso Garda per prender il re di romani etc., come dirò. Item, che lui si à riscalà per ducali 200 etc. Per più avisi si ha certo il levar dii re di Franza col campo di Peschiera, e aver ruinà i ponti ; et non esser sta a parlamento con Maximiano, ma che ’1 re di romani li mandò a Peschiera, poi parlato a Roan, uno orator in campo al dito re. Qual zonlo. subito il re predilo di Franza si levò con le artelarie et esercito, e lui si aviò versso Brexa. Noto. Piero Philippo de Muro Novo, fo colateral nostro, sla a Verona, parlando con domino Andrea de Burgo, orator.cesareo, quello li disse: Mi mera-vejo di quella illustrissima e sapientissima Signoria, che non mandi qualche un acepto al re di romani, poi che ’1 non à voluto aldir li soi oratori, et veder di liaver Verona e le altre terre, perchè il re fa po-cha stima d’esse, e mi basteria l’animo di conzar la cossa, quando havesse qualche suo messo con mi etc. linde, per il consejo di X fo expedito el dito subito indriedo, et mandato con inslrution; tameng fece. Fo ditto, brexani non aver voluto il campo di Franza entri, ma haverli sera le porle. El che ’1 conte Alvise Avogaro da li bolegieri vien chiama el traytor. Noto. In questi zorni, per via di Zeuoa, in Fe-rigo Grimaldi, si ave nova, chome a dì 10 mazo le nostre galie de Fiandra, capitanio sier Agusliu da Mulla, erano passale il streto di Zibeltera etc. La qual uova fo bona. Eri si parti di campo Batagin et alcuni altri cavali lizieri e stratioti zercha 600 e fanti, andati vers-sj Castel Franco et Bassan ; quello farano scriverò poi. Et è per la venuta di tedeschi a Bassan in bon numero. Da poi disnar fo gran consejo. Fato 2 consieri : di Castello, sier Francesco Nanni, fo governador di l’intrade, qual rimase in scurtinio di balote ... da sier Francesco Bragadin, focapitanioa Verona, quondam sier Alvise, procurator; et di Canarejo, sier