MD1X, LUGLIO. •vate le lanze 500 francese, solo monsignor de la Pe-liza, tra le qual'zercha 1000 cavali francesi,.il resto zente italiana ; et poteva esser, poi altri stipendiati dii re di romani, zercha 1000 e più cavali et fanti.. ... milia. Le qual zente erano usile di Vicenza, perchè vicentini non voleno mirano in la terra a far danno, e fanno la massa in campagna versso Cita-dela. Si dice voleno venir a retuor Padoa et si annerano ingrossando etc. 267 Riporto di uno vien da Milan, explorator, qual parti mercore, a dì 25. Dice, chome ha visto il re cavalchar per la terra, qual havia mala ciera, e andava provedendo con pochi cavali. Et che ’1 Cardinal Roan è vivo, ben amalato. E che li fo porta la nova di l’aquislo di Padoa al re, a dì... di questo, per il duca di Ferara e il marchese di Mantoa, dicendo erano andà 100 milia persone da Veniexia a tuorla; et che il re, dubitando, le’ far molte provisione per quelli castelli e terre aquistale, emandono via essi do marchesi in le so terre a far zente e ve-gnir contra la Signoria. Item, le zente francese, havia mandale di là da’ monti, li scrisse dovesse so-prasieder e ritornar indriedo; la qual cossa lui crede non sarà, perchè sono andate mal contente dal re. Item, che doinenega, a di 22, el vele mandar in Franza el signor Bortolo et 17 zenthilomeni presoni, erano in castello, quatti andavano a cavallo honora-tamente, con uno stafier per uno e custodia. Item, nel partir scontrò a presso Brexa il Cardinal del Final, era governador in Brexa, per il re, et missier Zuan Jacomo Triulzi, con 30 cavali, andavano insieme cavalchando. Disse altre cosse, ut in relatione. Noto. Si ave altre relatione, che sier Marco Lo-redam, era provedador dii castel di Crema, andava per Milan, adeo si judicha certo lui babbi venduto ditto castello, e si ’I non sarà stà mandà in Franza è certissimo. Or quello sarà scriverò di solo; altri dice è restà per causa di la cugnata. A Treviso rimase domino Meleagro da Forlì, con la compagnia sua et zercha fanti 1000, solo Gnagni Pincone et........ et quelli mandati di qui a custodia di le porle. Tutto il di in questa terra si expediva contesta-beli e tanti per Padoa, per Lignago, per Cividal e altrove, come dirò.in sumario di solo; e ne conco-reva di Romagna e altre bande gran numero di fanti, intendendo il prosperar di la Signoria, et deva danari e ingrossava il campo. El duca di Ferara feva fanti a furia et 1000 cavali, ma forsi si pentirà, che ’1 suo paese patirà danno. Et. dovendo ozi andar di qui zercha 2000 depu- tati per le contrade a Veniexia, solo varij capi, parti nobeli el parte populari, ai qual se li dava, per la Signoria, ducati uno per uno, e le arme, a chi non , le havevano, et ozi, eli’ è domenega, in varie contrade si reduseno insieme, el poi se dia far la monstra a San Marco di tutti, ma non parse al colegio mandarli adesso, ma ben tenirli in bordine tutti e li capi per il bisogno, al qual effecto quelli 12 deputati sopra li sestieri si fatichono. Di sier Hironimo Contarmi, provedador 267* di V armadu, fo letere, di ozi, da Maran. Chome è venuto lì con 6 galie et tragetato cavali... di stra-tioti, jusla i mandati, erano in Islria el Dalmatia, li qualli andarano in Friul ; sì che lui fa il tutto per conservation di la Patria, et manda per aver Trieste, dove li è a presso sier Francesco Pasqualigo, con li slratioti, el lien asediali di biave. Et dovea andar aver dita terra, ma arà le letere dii colegio, che li comanda, subito, subito lassi ogni altra impresa e vengi con 4'galie a Chioza per inlrar im Po a’danni dii ducha di Ferara. Di sier Alvixe Mocenigo, el cavalier, orator nostro, di San Salvador, di eri. Come à mandato le letere di li presoni todeschi al re non è ritornato risposta, e starà aspetarla. Noto, con lui fo dito era uno di presoni todeschi, tamen non fu vero, perchè la Signoria non volse lassarli, qual si offerse assa’ cosse di far et poi mollo col re eie. Da poi disnar fo pregadi. Et fo leto le lelere so-prascripte. El poi posto, per i savij, alcune parte di debitori, come noterò di solo; e limitado il tempo di poter meter arzenti in zecha ; et quelli di le cazude toglino slabeli in la Signoria per ducati 15 milia di debitori, im pena etc. Prese. Fu posto, per i savij, atento le oecorentie dii Friul,.di mandar subito de lì domino Zuan conte Brandolin el domino Meleagro di Forlì, et scrito al provedador, sier Zuan Paulo Gradenigo, quello hab-bi a far; e sopra questa commissione fo varia dispu-tation, quello l’havesse a far. Et pr imo parlò sier * Antonio Grimani, qual za X anni non ha più parlato im pregadi, e incidenter tochò, che al bisogno il doxe anderia a Padoa, el qual doxe le' bocha di rider. Poi disse si fesse gajardamente, e luto il mal si poi, e non tanti respeti ; li rispose sier Alvise Venier. Poi parlò sier Zorzi Emo, fo savio dii consejo, poi sier Andrea Loredam, fo a Udene, poi sier Piero Capello Fo conzà la parie el commissioni; et fu presa. El qual à libertà di far ogni mal, in conclu-sion.