319 MDIX, MAGGIO. 320 nardo Mocenigo, sier Alvise da Molin, sier Piero Capello, amalati, et sier Zorzi Emo, item sier Alvise Emo, savio a terra ferma ; si che erano solum 7 di savij in tanta importantia. Item, Zùan Alberto di la Pigna, per il qual fo mandato a Ferara, non è zonto, nè si sa di lui alcuna cossa ; che la briga’ desidera aver letere da lui. Di Napoli, fo letere di Lunardo Anseimi, consolo. Avisa dii zonzer lì 7 barze spagnole, venute di Spagna, con 2000 fanti yspanì, qualli hanno dismohtato a Napoli. Da Dizigatom, di sier Lorenzo Foscarini, podestà, et sier Jàcomo Manolesso, provedador. Chome stanno saldi et non dubitano, hanno bon animo a lenirsi, maxime in la rocha, dove è castelli) sier Zuan Francesco Trivixan, di sier Baldisera. In questa matina de more fo Irato il palio a Lio, e compite a vesporo, dove solcano star fin ■/* dì e più ; è signal pochi ando.no a trar, la terra è mesta. 152 A dì 29, mar ti, 3.“ festa di Pasqua. La matina si bave, da Uuigo, di eri, hore IO, chome, ha-vendo mandato messi per saper di le zente inimiche, ritornono dicendo non veder 0. El in questo interim fo sona campano martello, dicendo sono qui ; e cussi, apropjpquati feraresi, li citadini per avanti ha-veano capitulato et diseno al podestà, sier Antonio Bragadim, non temesse, eh’ è sopra di llioro, per aversi ben porta, non ariano alcun mal, e baveano fato il primo capitolo, che ’l'podestà con le sue robe libere fosso lassato; tamen esso podestà riugratiò, ma ai mejo potè se tirò in rocha con 300 fanti era lì, al qual promesse dii suo ducali uno per uno; e ferraresi introno in la terra et haveno il dominio. E nota, quelli di Huigo omnino vuol ha ver sier Sle-phanp Michicl, di sier Zuane, è caslelan di la rocha, in le mano, per odio li hanno. IH Ttavena, di re,dori e provedador e di Zuan Jacomo Caroldo, fo letere. Di la consigna-tion lata etc. Item, si ave etiam di la consignalion di Zervia, chome più diffuse dirò di soto. È da saper, li citadini cremonesi sono in questa terra fonilo parte dal principe, pregandolo li fosse dato licentia, poi clic la terra è in libertà, acciò, venendo francesi, le sue donne e case non patischano. Il principe li disse, fin do zorni si vederia di expedir- li. Or questi mandoe uno.lhoro messo a Cremona, el qual eri rilornoe. Dice prima, chome li 12 citadini, electi tra llioro al governo di la terra, qualli stevano im palazo. Item, che a dì 25. venere, introno «lenirò Palavesinì per nome dii re di Pranza con certo numero di fanti e liomeni d’arme; et cussi la terra si li dele e lovono le insegne dii re. Item, baveano uiandà per guastatori, acciò il castello non rumasse le caxe, el qual havia comenzà a trar a la terra. Item, subito zonse l’araldo dii re et andò soto al castello, dicendo si rendeseno, aliter sariano tutti tajati a pezi et impichali ; et nostri .li risposeno volersi tenir per San Marco. Et che domino Zuan Francesco di Mussi, primo citadim, era stà tajato a pezi da’ cremonesi, per certa soja fata a li parenti di foraussiti, che li disseno li cremonesi venivano, e llioro, hes-sendo per andarli conira, li fo dito li volevano serar fuora di la terra e llioro darsi a Franza; unde questi non’ andono, et con furia corsetto al palazo et amazono dillo citadin. Etiam fo ditto zerehono domino Andrea di Alli, e non lo trovono. I)i Cremona, di redori. Non erano letere per esser le strade rote, ma llioro in rocha fevano ogni provisi on. Di Brexa. Si ave avisi, per relatione de venuti, 1 tamen le strade è rote e lutti vieneno spogliati, prima che il re miralo im Brexa, che li andò contra CO citadini per oratori di la comunità, fece far una cri-da, che tulli quelli, baveano tolto le arme di le mo-nition, le dovesseno restituir in le sulle dove era, soto gravissime pene, e cussi founo restituite. E di novo se dice, à falò brexani dagino tutte le arme in le suo man, e quelle poste in castello. Item, à voluto tutti li arzenti, fenzando voler far un gran pa- . sto, e non li à resi. Item, à mandato fuori a Milani 30 milia some di grano. Item, si dice à dato un ta-jon di ducali 80 milia. Item à donalo Val Trompia al conte Alvise Avogaro, e Sallò con la riviera di bre-xana a domino Marco da Martinengo, qual era bandito per il consejo di X di le terre e lochi nostri, il qual è stà causa con li gambareschi. Item, a’ gamba- reschi à donato............., et al conte Vetor da Marlinengo, fo dii conte Zuan Francesco, nobel nostro. Item, a domino Jacomo Scolio li donoe Cha-rayazo. Item fo dito ozi, che ’1 Cardinal Roan era andato versso Milan el si dice va in Pranza: et manda per X milia vasconi per farsi signor di Mantoa e Ferara e il resto di Italia, e lui farsi papa. Item, che ’1 marchexe di Mantoa è a Cassan retenuto, e francesi dicono è amallato, licei babbi mal franzoso ; tamen non fu relcnuto. Item fo dito, francesi hanno voluto di Bergamo uno bevaron di ducati 25 milia. Item, le valle si tien di brexana, perchè sono mar-ehesche, e non pono patir questa vergogna; et sier Agustin Valier, è provedador a Amplio, el sier Malie Zantani, caslelan a Brè, in Val Chamonicha, quel sarà scriverò. Do li redori di Brexa non si sa dove *