205 MDLX, MAGGIO. 20G Boux, cursor sanctissimi domini nostri pap* el ipso, uni cursorum modernus magister. • 98 A dì 9 marzo. In colegio, havendo eri sera aceptato provedador a Crema sier Antonio Zusli-gnan, dotor, etiam aceptono questi: sier Nicolò Balbi, sier Antonio Boni et sier Andrea Bondimier. Vene lo episcopo di Torzello, domino Stephano de Tagliacijs, venuto di Roma con licenlia tfil papa, partì a dì 20 di aprii, et disse alcune cosse in colegio zercha il papa et la volontà so;t. Di Rimano, si ave aviso di 7. Esser zonto alcune robe dii signor Fracliasso de lì ; et die si aspeetava subito de li. I)i Roygo, di sier Antonio Bragadim, podestà et capetanio, di 8. Dii zonzer de lì el cava-lier di la Volpe, bolognese, noviter condolo con la Signoria nostra con 50 homeni d’arme, fati scerete a Bologna, et 50 cavali lizieri, et passono in veronese. El qual vene lì per la via di quel di Ferara eie. .Et lino a nona non vene letere di campo, che a tuti parse di novo, et erano le letere in gran expe-tatione. Et a vesporo in zercha zonse una posta con letere di provedadori zenerali, date a Caravazo, a dì 7, hore 23. Come erano levato quella matina lo exercito di Rivolta per venir a Trevi, come scris-seno voler far, et feno 8 mia ; e veneno per la via di Caravazo, acciò li inimici non potesseno ofender nostri, volendo passar di qua; e cussi il campo in bordine si aviono. Et apropinquati a Trevi, dove si doveano acampar, nel qual loco erano 1G00 guasconi et 60 homeni d’arme, passò di qua da zercha G00 cavali di francesi ; et volendo far facende con uno squadron di nostri, par che uno homo d’arme ussisse di l’bordine, li fo morto il cavalo e lui non si trovò, si tien sia presone, et cussi uno capo di slra- tioli mancha, nominato............Et nostri vigorosamente, non solum li fugono, ma etiam passono di là fìnosoto Cassan, dove questi introno; et con gran vigoria li chiamono a la bataglia, et quelli non volseno ussir. Et apresentato il campo a Trevi, quelli dentro fece gran difesa con archibusi, et maxime da uno campaniel di Trevi, adeo che ne vastono parechij di nostri, li qualli fonno mandati a Caravazo, mia ... di lì, dove erano li proveditori, a far provision di scale et altro. Et che Dionisio di Naldo con le fanlarie soe si cazò soto le mure; et poi con le artilarie fo comenzà a butar zoso li muri, adeo feno quel zorno gran operation et butono ianto zoso, che si vedea li repari facti dentro eie. 98* Et poi una horra, hessendo veduto il con- sejo di X con la zonta, vene una altra posta, con letere di campo, di provedadori, di 8, ho-re 9, date a Caravazo. Chome mandavano le scale per darli la bataglia; et che quelli dentro, zoè li capi, erano venuto a parlamento di darsi, salvo lhoro persone tantum, el resto a descrition : et nostri non li volevano gi non tutti a descrition, maxime per poter contracambiar i capi con li presoni hanno, nostri, a Milan francesi etc. Item, poi una horra in zercha, zonse letere di Rrexa, di 8 da sera; mandano una letera anta in quel' horra dal conte Vetor da Marti-nengo, di hore 17, data soto elpavion dii capi-tanio generai, dove era li provedadori etc. Et scrive aversi reso quelli di Trevi con questi pati: che la terra et li homeni e habitanti de lì siano a descrition, li soldati tutti spogliali di arme e cavali e robe e lassati andar, et li capi, zoè monsignor Fron-taja el il capetanio Imbaldo et do altri, siano presoni et rescossi con li prcsoni nostri ; e cussi nostri ha-vcano auto dito loco. Et francesi erano su la riva di là, armati, con li almeti in testa et le lanze, et non li bastò l’animo di vegnir a socorer Trevi etc. Et nota, non vene altre letere di campo fino il zorno drio, perchè fonno relenute, chome dirò di soto. Et questa nova intesa da tutti, fono aliegri di ha-ver dato questo scorno a’ francesi, che teniva liaver-ne sorbito. Et poi, inteso non haver morti diti guasconi, a molti parve di novo, perchè voleano si ha-vesse conira di lhoro usato crudeltà ; altri li piaque li pati per molli respeti, et maxime perchè anche lhoro, quando presenoTrevi, lassono li soldati spogliali, ma li capi feno presoni ; et li fanti di Vicenzo di Naldo tutti scapolono et veneno in campo di novo, et poi a Vienexia, et voleano soldo. Et ¡1 sumario di Iute queste nove più diffuse dirò poi. Et nota, che in questa matina fono date le letere particular di campo e di Cremona e altrove, qual fo retenute per il colegio, acciò non se intendesse di nuovo, et il zorno sequente fonno restituite a tutti, adeo la brigata mormoraveno fosse relenute le sue letere. Noto. In zecha fin questo zorno, in execution di la parte, fo messo marche 18 milia di arzenti lavoraci et in fondelli, bellissime cosse, et contadi ducati 40 milia. Scodevali sier Stefano Loredan, quondam sier Domenego, era masser a la zecha ; et i Luna receveva li arzenti di la Signoria ducati 5, grossi 7 '/s, el deva il credito al sai a ducati 6, grossi 6, la marcila.